Omicidio Vassallo, sindaco: «Brasiliano conosce i fatti». Fratello Angelo: «In 50 mesi non si è concluso nulla»

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Omicidio Vassallo, sindaco: «Brasiliano conosce i fatti». Fratello Angelo: «In 50 mesi non si è concluso nulla»

Quattro anni dopo il suo assassinio, potrebbe essere vicino a una svolta il caso Vassallo, il sindaco-pescatore ammazzato sotto casa con nove colpi di pistola la sera del 5 settembre 2010 a Pollica, gemma del Cilento con la bandiera blu e le cinque vele di Legambiente. Un magistrato della procura di Salerno, assieme ad alcuni investigatori del Ros dei carabinieri, si è recato in Colombia per interrogare Bruno Humberto Damiani De Paula, meglio conosciuto con il nome di «brasiliano», dopo una complessa procedura durata dieci mesi per ottenere assistenza giudiziaria da parte dell’autorità giudiziaria colombiana. Gli investigatori pensano che il «brasiliano», noto per le sue attività di spaccio nel comune di Pollica nell’estate del 2010, sia in possesso di preziose informazioni proprio in relazione all’omicidio di Angelo Vassallo. Da quella sera di settembre sono passati quattro anni e tante sono state le piste battute da magistratura e forze dell’ordine, dalla criminalità organizzata al controllo degli appalti fino al traffico di stupefacenti, ma a più di quattro anni di distanza la verità sull’assassinio del ‘sindaco pescatore’ sembra ancora lontana.

«Siamo contenti e fiduciosi – commenta Dario Vassallo, fratello di Angelo e presidente della ‘Fondazione Angelo Vassallo’ – di questo viaggio alla volta della Colombia. Si tratta di una pista che si seguiva da anni. Aspettiamo di vedere cosa ne verrà fuori. Per ora siamo mossi da una speranza ponderata, diciamo anche molto ragionata, perchè tante volte abbiamo sperato in questi cinquanta mesi e poi non si è concluso nulla». La pista dello spaccio di droga fu una delle prime ad essere prese in considerazione nell’immediatezza dell’omicidio. Testimoni raccontarono di aver visto Vassallo, due o tre settimane prima della sua morte, discutere in modo molto animato con alcuni trafficanti di droga che stavano cercando di conquistare la piazza di Acciaroli per lo spaccio di cocaina e hashish. Vassallo, si disse all’epoca, minacciò di denunciarli se li avesse rivisti all’opera e intimò loro di lasciare il paese.

«Ho appreso la notizia – spiega Stefano Pisani, sindaco di Pollica – di questa trasferta in Colombia per interrogare il «brasiliano». Gli inquirenti, in questi anni, hanno portato avanti un lavoro encomiabile anche quando i riflettori si sono spenti. Non hanno mai abbandonato il caso e noi non abbiamo mai perso la speranza di individuare i colpevoli di quell’atroce e ingiusto assassinio. Sono fiducioso su questa svolta perchè sono convinto che Bruno Humberto Damiani De Paula sappia qualcosa. Direttamente o indirettamente lui, secondo me, è a conoscenza dei fatti. In quell’estate del 2010 ci sono stati vari elementi dissonanti che sono accaduti e lui è uno di quelli». 

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