Omicidio Vibonati, vittima poteva essere salvata se soccorsa. Assassino agli inquirenti: «La amo ancora»

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Omicidio Vibonati, vittima poteva essere salvata se soccorsa. Assassino agli inquirenti: «La amo ancora»

E’ vero che con i se e con i ma «non si va da nessuna parte», ma il se questa volta è d’obbligo e una vita poteva essere risparmiata. Pierangela Gareffa, 39 anni originaria del sud America ma residente a Vibonati nel golfo di Policastro, è morta domenica sera. Ad ucciderla è stata una coltellata fatale che le ha trafitto il fegato. Il fendente è stato inflitto dal marito, Sandro Efisio Pili, 48 anni originario della Sardegna, ora arrestato. L’uomo all’inizio ha cercato di simulare un incidente domestico chiedendo aiuto ai vicini visto che la moglie aveva sbattuto con il fianco vicino la ringhiera. Tutto falso. La 39enne è stata accoltellata in seguito ad una lite, l’ennesima. Scaturita in seguito a problemi familiari, legati ad un probabile trasferimento in Germania che non sarebbe stato accettato dalla vittima. La donna, secondo la ricostruzione degli inquirenti, è stata colpita con il coltello da cucina due ore prima di morire. Se fosse stata soccorsa, forse si sarebbe salvata. Ma si è stesa sul letto ed è morta per dissanguamento. L’omicida ha confessato tutto al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lagonegro. «Non volevo assolutamente che mia moglie morisse – ha dichiarato Alessandro Pili agli investigatori – io la amo ancora». Intanto oggi, giovedì, alle 16 verranno celebrati i funerali nella chiesa di San Giovanni a Sapri, quasi in concomitanza con quelli di Maria D’Antonio, la 34enne uccisa dall’ex marito la stessa sera a Postiglione.

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