Una esecuzione cattiva, il sindaco di Acciaroli muore crivellato di colpi

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Una esecuzione cattiva, il sindaco di Acciaroli muore crivellato di colpi

Un agguato in piena notte colpisce e uccide il sindaco Angelo Vassallo. Gli inquirenti stanno già battendo qualche pista, dell’omicidio commesso sulla stradina secondaria che conduceva alla casa del sindaco Vassallo, nella frazione Acciaroli. Colpito al collo e alla nuca con almeno 9 pallottole intorno alle 22,00, viene freddato mentre era alla guida della sua auto, una Audi station vagon grigia. L’auto e’ ferma in una stradina, a poca distanza dall’abitazione del sindaco, il freno a mano tirato, qualcuno, forse, chiede informazioni o lo saluta. Secondo i primi rilievi delle indagini condotte dal pm Alfredo Greco, Vassallo e’ stato colpito con almeno nove colpi di pistola sparati dal finestrino verso di lui. La pista seguita dagli inquirenti in questo momento privilegia la vita amministrativa dell’ucciso, anche se non trascura altri possibili moventi. Il corpo di Vassallo non e’ stato ancora rimosso dall’auto in quanto sono in corso i rilievi tecnici all’esterno della vettura. A terra sono stati trovati i bossoli. Sul posto il procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, il quale coordina le indagini dei carabinieri, guidati dal comandante del nucleo operativo del comando provinciale di Salerno, tenente colonnello Francesco Merone.   “Chi l’ha ucciso, l’ha ucciso per un motivo di illegalità”. Questo dice il procuratore Alfredo Greco, mentre descrive Vassallo come un sindaco attento a scoprire molte cose della sua terra e del Cilento. Era detto il ‘sindaco pescatore’, dato la sua attivita’ imprenditoriale nel settore ittico gestita insieme al fratello, e le sue battaglie per la legalita’ e il rispetto dell’ambiente, su cui aveva investito come amministratore pubblico, avevano fruttato alla localita’ costiera cilentana riconoscimenti quali le ‘bandiere blu’ e un rilancio turistico. Moglie e figli di Vassallo gestiscono attivita’ di ristorazione. Il pm Greco di Vallo della Lucania, ha ricordato come fosse "un simbolo di legalita’. Era un uomo che si batteva contro l’illegalita’ ed era sempre in prima linea".

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