A Torchiara ora con la Festa Medievale come la mettiamo?

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A Torchiara ora con la Festa Medievale come la mettiamo?

Sabato 25 giugno alle ore 16:00, nel Palazzo Baronale di Torchiara, conferenza stampa per il “Solstizio d’Estate 2011” e alle ore 19:00, nella Villa Comunale, presentazione del  “Restayling della Villa Comunale”.
Entrambe lecito e giusto segnale di attività comunicativa degli Amministratori Comunali, degno dei più qualificati public relation men.  Iniziative, nel loro complesso meritorie. Tendono a qualificare l’“immagine turistica” di Torchiara, nello scenario di similari iniziative dei paesi vicini, e nella disponibilità di risorse umane e finanziarie, anche nell’attuale momento congiunturale per l’economia nazionale e locale.
In questo quadro di criticità economica sarebbe interessante un’analitico studio: se tutto ciò abbia un ritorno pratico per le attività artigianali e commerciali della Comunità e, di riflesso, per le Casse Pubbliche o se fosse stato più profittevole utilizzare le risorse per altri indirizzi.
A copertura nazionale, quindi esportate anche nei contesti locali, le azioni pubbliche sono presentate, ormai, alla stregua di uno show televisivo, un teatrino, ove lo share è l’accaparramento del consenso e il conseguimento del business privato, infischiandosi dell’interesse collettivo. Riesumato in salsa attuale rivive il concetto del “pane, feste e forca” di storica memoria  Questo è un vento da basso impero, che spira sospinto dalla connivenza di pochi e, per adesso, nella indifferenza della moltitudine. Del resto, la voce del dissenso è  considerata intralciante. Additata come solito contestatore, come inascoltato Savonarola da porre sul rogo mediatico.
E veniamo al fatto. Sono in fase di realizzazione, a poco più di cinquanta metri dalla piazza di Torchiara Capoluogo, tre edifici per civile abitazione, da monte a valle, ognuno composto da più corpi di fabbrica costruiti per aderenza. Più che altro, parallelepipedi in cemento, specie di capannoni simili alle caserme di giovanile memoria. Progettazione abnorme in modo da deturpare, con il suo impatto ambientale, il patrimonio estetico di questo paese.
Ma la salvaguardia del patrimonio paesaggistico non dovrebbe essere di primaria importanza per un’attenta Amministrazione Comunale?
Personalmente, non mi entusiasma svelare le furbizie progettuali che, sfruttando il Regolamento Edilizio, hanno permesso la costruzione in aderenza tra lotti di terreno confinanti con differenti Concessioni. E’, invece, da moderato pensare che, come tutte le cose, si possono fare bene e male. Il giusto concetto del massimo utilizzo volumetrico del terreno disponibile, poteva essere realizzato amalgamando le costruzioni nell’ambiente, nel quale vanno a insistere e non nel suo totale spregio.
Come non è da giustizialista rimanere interdetto nel constatare che è stato permessa l’istallazione di una gru da cantiere, due volte più alta dei realizzandi fabbricati e con uno sbraccio che, nei suoi movimenti con carichi pendenti, interferisce con la via Provinciale e l’adiacente parcheggio pubblico!
Ma tutto questo e il rispetto della legge non dovrebbe essere, nuovamente, primario argomento di un’attenta Amministrazione Comunale e delle Funzioni preposte al controllo?
L’incremento edilizio apportatore di presenze, siano esse più o meno residenziali, favorisce, l’economia locale, lo scambio socio/culturale e attualizza un obiettivo di globalizzato distacco dall’isolamento tipico dei paesi del nostro Meridione.
Ma non è un prezzo troppo alto sacrificare il patrimonio d’immagine, unico insostituibile bene, la sicurezza dei cittadini e l’uguaglianza di fronte alla legge sull’altare di tale incremento edilizio? Come è un diritto civile pensare di lasciare, ai nostri figli e ai nostri nipoti, lo stesso patrimonio d’immagine e ambientale che ci hanno lasciato i nostri padri. Un dono incommensurabile che abbinato alla panoramica del paesaggio e alla clemenza del clima lo rendono, giustamente, ambito, come i fatti dimostrano.
Poi sarebbe da chiedere se non stride e non avrà conseguenze per lo sforzo che compie la Funzione Locale nel tentativo di far riconoscere Torchiara come Borgo Medioevale, in quello spirito del “Solstizio d’Estate” che annualmente si rinnova. E la “Festa Medievale”, del quale è la massima espressione e che si manifesta nella piazza adiacente, come concilia la propria essenza con lo scenario di fondo delle “Caserme”?
Ricordando che i Beni Pubblici sono patrimonio di tutti i cittadini, sarebbe il caso di un’attenta meditazione sulle molte e discutibili decisioni che, per voluta imperizia, sono state adottate.

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