Orrore nel Cilento: è strage di animali. Vitellini uccisi, legati fra loro e poi appesi a un albero

Una dozzina di vitellini morti legati tra loro da una fune arancione che poi a sua volta è legata a un albero. E’ lo scenario che si è presentato alla vista dei caschi bianchi di Capaccio. Nel pomeriggio di venerdì una telefonata anonima al comando della polizia locale ha segnalato la presenza di vitellini morti in località ‘Cannito’, a pochi metri dalla ex discarica comunale. Gli agenti, coordinati dal comandante Natale Carotenuto, hanno raggiunto il posto per accertare che quanto raccontato durante la telefonata fosse vero. Una scena agghiacciante, che si va a sommare a quelle che nei giorni scorsi si sono susseguite in Cilento, a Ottati, Monte San Giacomo e Sanza, quando sono stati rinvenuti animali morti in piazza e appesi a cartelli stradali. Gli agenti sono al lavoro per provare a risalire agli autori del folle gesto. I vitellini sono stati consegnati ai veterinari dell’Asl che tenteranno di capire il modo preciso con il quale sono stati uccisi. Al vaglio degli inquirenti ci sono delle tracce di pneumatici rinvenute vicino al cumulo di vitelli legati ad un albero. «E’ ineccepibile ed inaccettabile il modo con il quale sono stati ritrovate queste povere bestie – ha commentato il comandante dei vigili urbani di Capaccio Nicola Carotenuto -. Questo barbaro, per non dire altro, deve essere acciuffato nel più breve tempo possibile e deve pagare questo ignobile gesto». I vitelli maschi, purtroppo, vengono spesso ammazzati perchè gli agricoltori e i proprietari delle aziende agricole non se ne fanno un granché. Ne conservano uno ogni dieci bufale e lo utilizzano per la riproduzione, ma visto che non produce latte viene quasi sempre regalato o, nella peggiore delle ipotesi, ucciso anche per dimezzare i costi dei mangimi. Domattina, sabato, i veterinari e gli agenti della polizia locale passeranno al setaccio le tre aziende che ospita decine di esemplari di bufali per capire se quelli ritrovati morti appartengono ad una di quelle bufale. Non sarà semplice risalire alle mamme di quegli esemplari. 

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