Orrore nel Parco, scoperta la «valle degli animali morti»: bestie uccise a fucilate o decapitate

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Orrore nel Parco, scoperta la «valle degli animali morti»: bestie uccise a fucilate o decapitate

E’ stata ribattezzata la «valle della morte», la collina nel territorio di Monte San Giacomo, nel Vallo di Diano, dove sono stati rinvenuti tre cavalli morti, uno ferito ma fortunatamente ancora in vita e un bovino decapitato. I casi di animalicidi nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano si moltiplicano e aumentano in maniera esponenziale giorno dopo giorno. Lupi, cavalli, cinghiali, vitelli e cani avvelenati, uccisi da colpi di arma da fuoco e sgozzati. «Ogni morte è differente come ogni messaggio che vogliono lanciare questi killer», per gli inquirenti il quadro è delineato in modo abbastanza chiaro. Mancano i nomi dei responsabili, ma ormai si sa che uccidono o «per dire qualcosa e qualcuno» oppure «per sbarazzarsi di animali che non producono, ma consumano mangimi». I casi sono diffusi. Diverse le località del comprensorio coinvolte. I vitelli sono stati rinvenuti a Capaccio legati tutti tra di loro e poi ad un albero. In questo caso, secondo chi indaga, «il proprietario avrebbe ucciso quelle bestie perchè tutte di sesso maschile e dalle quali non è possibile estrarre del latte». Il lupo ucciso a Sanza, invece, aveva accanto un biglietto con un messaggio intimidatorio rivolto ad un agente della Forestale. Il cinghiale sgozzato ad Ottati sarebbe «un chiaro segnale – afferma un investigatore – per sottolineare la problematica che coinvolge il Parco per il sovraffollamento della specie e il divieto di caccia che non è stato cambiato» nonostante le richieste di alcuni amministratori, cittadini e cacciatori. I cani, come quelli rinvenuti a Sant’Arsenio, vengono di solito avvelenati per «ripicche tra vicini». Come quello ucciso due mesi fa a Lentiscosa, piccola frazione di Camerota. Pare, invece, non esserci spiegazione, per tutti i cavalli trovati senza vita a Monte San Giacomo. Qualche settimana fa il primo episodio che sembrava unico e isolato. Ma non è così. Oggi un cittadino valdianese ha trovato, su di una collina dove i cavalli scorrazzano liberi, un esemplare morto. Si tratta di una puledra incinta, quindi insieme a lei sono morti anche i suoi piccoli. Di fianco c’era un bovino e poco dopo lo stesso cittadino ha scoperto che uno stallone è stato trafitto da un proiettile di fucile, ma fortunatamente non è morto. «Lo stallone è la quarta vittima di quel folle criminale che ama sparare a degli inermi, pacifici ed aggiungo pure bellissimi, fieri e soprattutto liberi esseri, a differenza di qualche altra specie che libera non è – dichiara Angelo Caporrino -. Lo stallone è ferito da un colpo di fucile che lo ha trapassato da parte a parte forse per sua fortuna non ha avuto danni ad alcun organo vitale ma ha bisogno di aiuto. Per questo motivo – conclude l’animalista – mi appello a chi ha sensibilità e rispetto per la vita qualunque forma essa abbia a darmi una mano a salvare la vita a questo splendido stallone». 

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