Ortolani: «Estate da dimenticare al Lido Azzurro ad Agropoli, grazie al porto furbo e a chi lo ha voluto»

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Ortolani: «Estate da dimenticare al Lido Azzurro ad Agropoli, grazie al porto furbo e a chi lo ha voluto»

Il docente di Geologia dell’Università Federico II di Napoli torna sul caso dei lavori al Lido Azzurro di Agropoli, lavori fatti per arginare il problema dell’erosione costiera ma che negli ultimi tempi hanno causato dei disagi, a partire dai cumuli di alghe. «Abbiamo ripetutamente e documentatamente avvisato, fin dal novembre 2014, che le opere non erano idonee a difendere la spiaggia e che avrebbero aggravato l’erosione proprio in corrispondenza della parte centrale dove è ubicato il Lido Azzurro. – spiega il professore – Purtroppo le nostre previsioni si sono rivelate drammaticamente ben fondate e la spiaggia del Lido Azzurro oggi si presenta ‘sconvolta in peggio’ rispetto agli anni precedenti». «Nell’area protetta dai moli, spacciati per difesa costiera, – aggiunge Ortolani – si sono accumulati ingenti quantitativi di alghe che sono in via di putrefazione da qualche tempo ed emettono un sensibile cattivo odore. Inutile banalmente il tentativo di ripascimento, come evidenziano le foto a sinistra, attuato dall’amministrazione comunale, nei giorni scorsi, della parte centrale della spiaggia mediante la sabbia fine accumulata a ridosso del molo che delimita il fiume Testene Piccole onda, come si vede, hanno causato l’erosione della sabbia fine impropriamente appoggiata sulle sottostanti ghiaie».  E conclude: «Un ripascimento efficace avrebbe dovuto comportare anche il riprofilamento della spiaggia sommersa e mediante tutta la sabbia che si è accumulata a ridosso del molo in sinistra del Testene. Come si vede la morfologia della parte centrale della spiaggia è del tutto simile a quella fotografata il 5 febbraio 2015».

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