Dossier della Cisl: l’82% dei salernitani vive con meno di 920 euro al mese

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Dossier della Cisl: l’82% dei salernitani vive con meno di 920 euro al mese

Dossier pensionati della Cisl: l’82,8% dei salernitani vive con meno di 920 euro al mese

SALERNO – L’82,8% dei pensionati in provincia di Salerno vive con pensioni che non raggiungono i 920 euro. E’ questo il dato emerso nel dossier presentato venerdì pomeriggio dalla Fnp Cisl regionale che, nel salone ‘Rolando Cian’ del sindacato salernitano di via Zara, ha illustrato i dati relativi a tutti i 158 comuni del territorio provinciale. Alla conferenza stampa erano presenti il segretario della Fnp Cisl Campania, Giuseppe Gargiulo, il segretario provinciale della Fnp Cisl salernitana, Giovanni Dell’Isola, il segretario confederale della Cisl salernitana, Giovanni Cantalupo ed i componenti di segreteria della Fnp Cisl provinciale, Matteo Autuori e Anna Avagliano.

"Salerno è la seconda provincia con i livelli di pensione più bassi della Campania", ha affermato il segretario regionale della Fnp, Giuseppe Gargiulo. "Solo Benevento sta peggio di Salerno e la sua provincia. Questi dati vengono interfacciati dal fatto che solo l’1,5% delle dichiarazioni Irpef della provincia di Salerno sono superiori a 70mila euro lordi. La somma di questi dati dimostrano che Salerno dovrebbe essere una città poverissima, ma noto il proliferare di yacht nei porti turistici e auto costosissime girare tra le strade". L’indagine dei pensionati della Cisl ha evidenziato che su 158 Comuni ben 101 hanno più del 90% delle pensioni inferiori a 1000 euro. "Paesi come Santomenna (98,8%), Laviano (98,4%) e Palomonte (96,8%) sono i Comuni più poveri del territorio provinciale. Dati che evidenziano il fatto che i centri più lontani dalla città capoluogo soffrono maggiormente il disagio della crisi. C’è povertà relativa anche tra i pensionati di Salerno e del suo hinterland, dove però la media dei pensionati sotto la soglia di povertà è intorno al 72%".

Sorridono invece i pensionati di Agropoli, Sapri, Pellezzano ed Eboli dove l’8% circa percepisce una pensione di 2000 euro lordi al mese: "Questo dimostra la disparità che c’è nella popolazione della provincia salernitana. I tassi di povertà raggiungono limiti insopportabili che vanno affrontati sia sul livello nazionale, rivalutando le pensioni, sia sul piano locale applicando tariffe ai servizi pubblici che tengano conto dei redditi delle persone".

Il sindacato dei pensionati, con la segreteria confederale provinciale cislina, nelle prossime settimane, avvierà una serie di tavoli di concertazione con le varie amministrazioni comunali per affrontare i disagi che vivono gli anziani della provincia: "Nonostante la manovra del Governo chiederemo agli enti locali che non si proceda a tagli indiscriminati ai servizi ma si faccia una verifica attenta degli sprechi e una selezione rigorosa delle priorità".

Sulla stessa lunghezza d’onda il leader provinciale della Fnp, Giovanni Dell’Isola: "C’è necessità di un confronto con tutti i Comuni partendo da quelli più popolosi. Bisogna attivare dei confronti sulle politiche sociali sulle tariffe comunali (Irpef, Tarsu e trasporti) e lo stesso confronto va sviluppato con gli uffici di Piano, sia nella fase di programmazione che nel corso dell’anno per una verifica della quantità e qualità dei servizi che vengono erogati".

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