Peppe Barra ospite a Botteghe d’autore: «Vi racconto il mio mondo poetico tra teatri e napoletanità»

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Peppe Barra ospite a Botteghe d’autore: «Vi racconto il mio mondo poetico tra teatri e napoletanità»

N’attimo vale ‘n’eternità…Vale ‘na vita Curre e nun te perdere fra ciento e mille maschere…! Luci e palcoscenico me dann’a gioia ‘e vivere.. Sulo pe cantà. ‘A vita è già difficile.. Voglio regalà ‘na rosa a chi vo ridere. Nessuna descrizione canonica, sul profilo Facebook ufficiale di Peppe Barra, ma solo poesia. Il maestro sarà l’ospite principale di ‘Botteghe d’autore’, l’8 agosto ad Albanella: ne abbiamo approfittato per fargli qualche domanda.

D: Un uomo in bilico fra musica e teatro (e cinema): il pubblico conosce il Peppe Barra artista, ma chi è Peppe Barra, quando sveste i panni di uomo di spettacolo, quando “toglie la maschera”?

R: Una persona molto semplice, un uomo a cui piace molto stare in compagnia degli amici, giocare a carte… vivere la vita del buono napoletano.

D: Il suo ultimo, nuovissimo, lavoro è “…E cammina cammina”: le va di parlarcene?

R: Già nel titolo ho voluto che venisse identificata l’analisi musicale e teatrale di tutte le cose più belle che ho fatto; mi è stato certamente suggerito dalla canzone di Pino Daniele, presente nel disco, ma è soprattutto un titolo che descrive il mio personale cammino nel mondo della musica, nel teatro e nella cultura.

D: L’espressione “…E cammina cammina” sembra voler suggerire un percorso che si fa, ma forse senza avere in mente una ben precisa meta, con quei puntini iniziali che diventano quasi interrogativi: dove sta “andando” attualmente Peppe Barra? E che percorso ha intrapreso per arrivare “qui”, oggi?

R: Il mio percorso l’ho incominciato quando avevo sette anni: ho fatto le mie scelte e da allora ho camminato molto nel bel mondo, fantastico e poetico, ma anche spinoso, del teatro, della napoletanità e del mondo popolare. Con l’aiuto di Roberto De Simone e anche di altri musicisti che ho incontrato durante il mio cammino, ad esempio Nino Rota, ho completato un giro al quale, spero, di aggiungere ancora altro.

D: Il lavoro di un artista parla sempre anche della società che lo circonda: ricollegandoci, quindi, alla domanda precedente, dove sta “andando” la nostra società?

R: Mi auguro in un futuro migliore ma in questo momento non posso garantirlo; quando, e capita spesso, mi si fanno domande come questa rispondo sempre con molta tristezza e con molto dolore che purtroppo, non avendo la società attuale molto interesse e attenzione per la cultura, inevitabilmente una società senza cultura va morendo, va spegnendosi.

D: L’immaginario di Peppe Barra prende piede, naturalmente, da Napoli, da quella Napoli in bilico fra il colto e il popolare: dove sta “andando” Napoli?

R: Non sta andando verso una buona direzione. Sta prendendo sempre più piede l’idea che il mondo dello spettacolo debba lavorare, sempre e comunque, gratuitamente; ed è un segnale pessimo! Perché così come lavorano operai, medici o avvocati così il mondo dello spettacolo non può “suonare e cantare” gratuitamente. E gli enti pubblici chiedono continuamente esibizioni senza retribuzione, troppo spesso. Andrà a finire che le persone creative e con talento non creeranno più nulla poiché non stimolate, ripagate e gratificate. Una persona dello spettacolo non può lavorare gratuitamente, altrimenti non è più lavoro… Un artista lavora tanto nella vita per costruirsi una carriera, e non è lavoro? Io per esempio ho dato sessant’anni della mia vita, a Napoli soprattutto!

D: Tante sono le tipologie di spettacolo messe in piedi da Peppe Barra negli anni: a quali di queste è più legato e perché?

R: Mi verrebbe subito da dire al Teatro ma nella mia carriera il Teatro e la Musica, per me, hanno sempre viaggiato insieme, senza alcuna distinzione. Non ho mai fatto musica senza teatro e mai teatro senza musica.

D: C’è invece qualche progetto che avrebbe voluto mettere in piedi senza però riuscirci? Progetti in cantiere mai varati o a cui ha semplicemente pensato ma non ha mai approfondito?

R: Molti ma mi accontento di quello che ho fatto… perché non è poco!

D: L’8 agosto si esibirà a Botteghe d’Autore, ad Albanella: cosa presenterà al pubblico?

R: Presenterò il mio spettacolo fatto, appunto, di teatro, musica, cultura, intrattenimento, divertimento e scherzo, perché giocare e scherzare con il pubblico è la mia vera passione!

D: Progetti attuali e futuri?

R: I progetti li vado formando man mano che cammino in questo momento della mia vita artistica.

D: Un saluto ai nostri lettori?

 R: Un saluto a voi e, mi auguro, che verrete al mio spettacolo per giocare con me per divertirci insieme.

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