Più metri cubi d’acqua che visitatori, il museo di Paestum sconfitto dal Sele

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Più metri cubi d’acqua che visitatori, il museo di Paestum sconfitto dal Sele

«Campania felix», lo definivano i greci, quello spicchio della provincia di Salerno divenuto il confine del Cilento. Terra magica, culla di civiltà antiche. Un enorme museo a cielo aperto è il comune di Capaccio-Paestum. I templi, le mura centenarie e quel museo che ospita ogni anno dieci mila visitatori. Gioiello del turismo, ma vittima prelibata del fiume Sele, che ogni volta che esonda, lo travolge invadendolo di fango. Il museo narrante di Hera Argiva è a Gromola. Dista meno di dieci chilometri da Paestum e nel 2010 ci vollero quasi 50 mila euro per risistemarlo dallo straripamento del fiume che porta il nome della piana che ospita il corso d’acqua e il comune colpito. Ora è chiuso per inagibilità. E’ accaduto di nuovo e stamattina, martedì, sono partiti i lavori. L’alluvione e l’esondamento in numeri fa paura. I dati definitivi parlano di un perimetro area allagata pari a 42,54 chilometri lineari, superficie allagata in ettari pari a circa a 1.257,92 e in chilometri quadrati siamo sui 12,57. Metri cubi di acqua 10.063.360, più dei visitatori del museo narrante allagato.

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