Indennità ai consiglieri sospesi, oggi il consiglio si esprime

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Indennità ai consiglieri sospesi, oggi il consiglio si esprime

Torna in aula la proposta di assegnazione dell’indennità ai due consiglieri regionali sospesi dall’incarico per motivi giudiziarri, Roberto Conte e Alberico Gambino. Oggi, nel primo pomeriggio, il consiglio regionale della Campania dovrà deliberare sulla questione, anche se pare ci sia pochissimo spazio per la discrezionalità. La legge numero 13 del 5 giugno 1996 stabilisce, infatti, che ai consiglieri sospesi spetta un’indennità pari al 50 per cento del compenso che riceverebbero se fossero regolarmente in carica. Ciò significa che Roberto Conte e Alberico Gambino, uno eletto con Alleanza di Popolo e l’altro con il Pdl, hanno diritto ad uno stipendio mensile di 5400 euro anche se in aula non possono nemmeno entrarci.
Per evitare pasticci e pessimi ritorni di immagine il presidente del consiglio regionale Paolo Romano ha chiesto anche un parere al segretario generale del parlamentino Carlo D’Orta il quale ha lasciato poche speranze. "Il disposto della norma -scrive D’Orta in una nota inviata a Romano qualche settimana fa- sembra implicare una decisione vincolata e non discrezionale da parte del consiglio regionale della Campania".

Roberto Conte è stato escluso dall’aula perché condannato in primo grado a due anni e otto mesi per associazione camorristica mentre Alberico Gambino paga la condanna per peculato a un anno e cinque mesi, confermata in Appello. Un bel guaio per il centrodestra che però non ne vuole sapere di concedere l’indennità.
"Ci opporremo in tutte le sedi" evidenzia in più di una circostanza il capogruppo del Pdl, Fulvio Martusciello. Le parole servono a poco, piuttosto bisognerebbe modificare la legge. Nel frattempo Roberto Conte e Alberico Gambino possono ottenere un assegno mensile che è la metà di quello dei colleghi ma comunque molto consistente. Merito, o colpa, di una legge concepita nell’epoca post tangentopoli per tutelare quei consiglieri regionali colpiti da provvedimenti giudiziari. L’ultima possibilità di svolta è il parere contrario alla concessione dell’indennità da parte dell’Avvocatura della Regione Campania. Un appiglio che però sembra convincere poco gli stessi vertici del consiglio regionale visto oggi la vicenda torna all’attenzione del parlamentino regionale.

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