Ponticelli contro il sindaco di Pollica difende la giornalista: «Questo signore non sa cosa significhi vivere nel terrore»

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Ponticelli contro il sindaco di Pollica difende la giornalista: «Questo signore non sa cosa significhi vivere nel terrore»

Dopo la polemica dei giorni scorsi, tra la giornalista di Napolitan.it e il sindaco di Pollica Stefano Pisani, la comunità di Ponticelli attacca il primo cittadino per difendere Luciana Esposito. Lo fa attraverso una nota stampa pubblicata sullla testata diretta dalla giornalista. «Qualcuno dovrebbe chiarire al sindaco di Pollica – si legge in una nota diramata dai cittadini di Ponticelli per esprimere solidarietà alla giornalista – il concetto di ‘terrorismo’, termine che indica azioni criminali violente premeditate ed atte a suscitare clamore come attentati, omicidi, stragi, sequestri, sabotaggi, dirottamenti a danno di collettività o enti quali istituzioni statali e/o pubbliche, governi, esponenti politici o pubblici, gruppi politici, etnici o religiosi. Questo signore, forse, ignora di aver puntato il dito contro una guerriera che, armata solo di una penna, da queste parti, combatte contro chi veramente scende di casa con i kalashnikov per seminare morte e terrore».

Nell’articolo-denuncia, la giornalista aveva anche segnalato una serie di episodi di cui era stata vittima a Pollica la scorsa estate, alcuni tentativi di furto con la conseguente manomissione del satellitare dell’auto, al quale avevano fatto seguito alcuni appelli in Comune.  «Dovrebbe vergognarsi, ancora di più, – aggiungono nella nota – per non essere stato in grado di offrire la serenità e la sicurezza che aveva assicurato ad una persona che per noi ricopre un ruolo fondamentale. Difendere e proteggere Luciana vuol dire tutelare gli ideali di cui si fa portatrice, per questo il sindaco di Pollica si è macchiato di una colpa gravissima e ancora non abbiamo palpato delle scuse o una sorta di “pentimento” da parte sua, per i danni arrecati all’auto della giornalista, mentre era in vacanza in terra sua, oltre ai disagi e al clima di costante paura e tensione in cui è stata vergognosamente ed inspiegabilmente abbandonata».

L’articolo integrale con la nota da Ponticelli su Napolitan.it

Molto più duro il monito dei giovani di Ponticelli: «Il sindaco di Pollica – scrivono – dovrebbe chiedere scusa ai familiari delle vittime di terrorismo e anche a tutte le vite innocenti uccise dai terroristi di casa nostra. Questo signore non ha idea di cosa significa vivere nel terrore e getta fango su una persona che vive in questo clima e lo combatte. Questo errore non te lo perdoniamo, Luciana non si tocca! Né con i fatti né con le parole. Dov’è ‘il terrore’ dei tuoi cittadini? Scelgono di rimanere in silenzio, come se la questione non li riguardasse, invece, dovrebbero essere i primi a scendere in strada e chiedere le tue dimissioni, perché una persona che si prende un impegno serio come quello che riguarda la sicurezza di una persona e non è in grado di proteggere nemmeno un’auto, non merita di fare il sindaco. Luciana si batte ogni giorno contro l’omertà e anche per questo ci siamo sentiti in dovere di metterci la faccia e schierarci al suo fianco: è stato pesantemente offeso un ideale, oltre a tutte le persone che credono nella legalità che Luciana porta in strada, tutti i giorni, con il suo lavoro e il suo esempio».

Poi aggiungono: «In mezzo a noi, ci sono ragazzi che hanno sbagliato e hanno saputo imparare dai loro errori, perché non sono stati emarginati da una ragazza che ha fondato un giornale per inseguire un sogno: darci voce, darci spazio, farci sentire meno soli e ‘inutili’. Sei troppo presuntuoso per capire quanto è importante questo per noi e quanto è grave quello che hai detto. Se per te, Luciana è una terrorista, bene ha fatto a decidere di non mettere più piede nella tua terra, non siete degni di ospitarla. Tenetevi i terroristi veri, quelli che partono da Ponticelli e dalle altre terre calde di Napoli per venire a spacciare e delinquere ad Acciaroli, quelli sì che li meritate. E se vuoi venire a sentire con le tue orecchie come si vantano della gesta che mettono in pratica ad Acciaroli, vieni in vacanza qua da noi, a settembre: così ti rendi conto di quanto è ridicola la tua presunta legalità, agli occhi di chi la verità, su quello che succede lì in estate, la vive sulla sua pelle.  Abbiamo maturato un debito nei riguardi di Luciana: non eravamo lì a proteggerla quando è stata aggredita e ci siamo ripromessi di non lasciarla mai più sola e di difenderla da tutte le forme di minacce. – e concludono – Se sarà necessario, a difesa di un ideale nel quale, grazie a Luciana, abbiamo iniziato a credere, l’estate prossima ci verremo anche noi ad Acciaroli, non da villeggianti, ma solo per portare in strada la prima protesta civile della storia di un luogo al quale deve essere insegnato cosa significa battersi per rivendicare giustizia».

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