Premio «Giovanni Brancati», dal golfo di Policastro il contest letterario per gli scrittori e aspiranti

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Premio «Giovanni Brancati», dal golfo di Policastro il contest letterario per gli scrittori e aspiranti

Torna il Premio letterario della Casa Editrice Scarenz del Golfo di Policastro per scrittori, aspiranti tali e talenti in erba. Tante le edizioni dal 2012 con testate diverse, “Premio Muse” per talenti in erba (2012- 2013-2014); “Io in copertina” crea la cover di un libro (2019); “Vita in quarantena” (2020) e ” Generazione social” (2021). Per il 2024 la scelta del titolo è ricaduta su “Giovanni Brancati”, nato a Policastro intorno al 1440. Fu esponente, poco noto, del circolo letterario e umanistico fiorito nel Regno di Napoli, che gravitava intorno alla figura di Don Ferrante d’Aragona.  

Le sezioni sono  6: racconti brevi inediti di narrativa; poesia (inedita); narrativa inedita per ragazzi (12/16 anni); romanzi inediti a tema libero; saggi inediti; racconti brevi e meno brevi che rispondano al tema specifico: IO, DONNA – IO, UOMO. La scadenza è prevista per il 29 giugno 2024. Tutti i dettagli del bando li trovi qui

Chi è Giovanni Brancati

Giovanni Brancati nacque a Policastro in data non precisabile  tra il 1440-45. Fu un umanista e cortigiano.  Grazie al potente Petrucci ,conte di Policastro, Brancati, si trasferì a Napoli, forse  dopo il 1465 ed  entrò nel circolo letterario fiorito del Regno, che gravitava intorno alla figura di Don Ferrante d’Aragona.  Il  nome di Brancati fu legato alla  posizione ideologica di strenuo difensore del latino, quindi, alla disputa del tempo sulla questione della lingua e del rapporto o della gerarchia tra latino e il volgare. Forse morì o forse, come suppose Benedetto Croce, si trovò coinvolto in quella congiura di baroni contro l’Aragonase che trovò uno dei massimi esponenti in Francesco Petrucci (fratello di Giovanni Antonio e figlio di Antonello).

La riscoperta della portata letteraria dell’opera di Brancati, si deve a Tammaro De Marinis, che ritrovò il codice manoscritto, conservato in un convento di Valencia, a cui era pervenuto in dono da Ferdinando, nipote di Ferrante e figlio di Federico d’Aragona a cui il documento era appartenuto.  La  vita di Giovanni Brancati  fu segnata da un evento tragico. Dopo aver incontrato il 5 aprile 1467 nella Rua catalana di Napoli, la giovane Paola, moglie di un capitano di marina della flotta del re, si innamorò pazzamente di lei e  visse felicemente questo suo amore per  tre anni. L’idillio fu bruscamente interrotto dall’improvvisa partenza  della fanciulla, al seguito del marito impegnato nel Mediterraneo contro la flotta turca. L’amore terminò  alla  notizia della tragica  morte  della  ragazza  nel  naufragio della nave sulla quale viaggiava.

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