Presidenza del Parco, De Luca temporeggia. Tarallo: «Basta trascinare nomina per gioco tra partiti»
| di Francesco ChiricoC’è attesa sul nome di colui che sarà il nuovo presidente del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Tommaso Pellegrino, sindaco di Sassano, non sembra convincere il governatore De Luca nonostante il nome sia stato indicato proprio dal ministro dell’Ambiente Galietti. Probabilmente non convince alcuni alleati del presidente della Regione che, probabilmente, temporeggia in cerca di una soluzione. Erano anni che il Parco restava senza presidente e ad esporsi sulla questione è proprio Giuseppe Tarallo, ex presidente del Parco, con una nota diramata sui social: «Dopo tanto parlare di candidature e di aspiranti é arrivata a sorpresa la nomina di Tommaso Pellegrino anche se il suo nome é stato tra i primi a circolare rimanendo sempre tra i piú accreditati. Alla fine si era parlato di una stretta tra due soli candidati,entrambi del Vallo di Diano: lui e Corrado Matera,vicepresidente uscente – incalza Tarallo -. S’era anche detto che il nome di Pellegrino era stato giá fatto a fine mandato di Caldoro e si preferí aspettare l’esito elettorale. Ora invece a non pochi mesi dalle elezioni ecco la nomina di Tommaso Pellegrino».
L’ex presidente dell’Ente ritiene poi fuori luogo le indiscrezioni, trapelate in questi giorni sugli organi di stampa, secondo cui De Luca sarebbe perplesso in merito ai requisiti tecnici posseduti dal sindaco di Sassano per ricoprire il prestigioso incarico. Tarallo sottolinea con forza come per ricoprire il ruolo di presidente non servano particolari requisiti tecnici i quanto, per legge, si tratta di una scelta che «Viene fatta sulla base di una scelta ‘fiduciaria’ e di stima della persona. Ma l’intesa non significa che debbano essere accertati o valutati requisiti tecnici o non ma una comune valutazione positiva della persona prescelta». «Ora che la nomina c’é stata cosa bisogna pensare? che tra ministro e presidente della Regione sul Parco, nonostante le richieste e pressioni che venivano dal territorio, non c’é stato nessun incontro, dialogo, scambio di opinioni per arrivare ad un’intesa? – si domanda stupito l’ex presidente -. Se la partita fosse ancora tra i due come alcune indiscrezioni fanno intendere, cosa dobbiamo pensare o credere?». Tarallo passa poi a illustrare il quadro politico secondo il suo punto di vista. Stando a quanto spiega Tarallo sembrerebbe che il ministro Galietti, membro dell’Udc, ha nominato Pellegrino, membro del Pd ma che De Luca, sostenitore di Renzi, spinto dagli alleati, Udc, voglia nominare Matera, anche lui dell’Udc.
«Non bisogna scherzare» «Non scherziamo più col Parco, non si può trascinare ancora la questione della presidenza per giochi di potere tra partiti della stessa coalizione – duro l’attacco alla classe dirigente impegnata nella nomina -. Ministro e presidente della Regione avevano l’obbligo morale di trovare preventivamente l’intesa e non offrirci questo ulteriore spettacolo di beghe fra partiti a danno di un Ente che lo stesso De Luca ha dichiarato essere molto importante,anzi il più importante della regione». «Questa é la considerazione che si tiene di questo Ente e del suo territorio? cosí si tratta una persona per bene come Tommaso Pellegrino la cui nomina ha suscitato un’ondata di plauso per la scelta? – senza mezzi termini Tarallo passa a tessere le lodi del sindaco di Sassano Pellegrino -. É un professionista di spessore, qualità e doti umane e morali unanimemente riconosciute,é sindaco del suo comune apprezzato da tutti,ha anche una sia pur breve esperienza parlamentare e la sua candidatura non può essere bruciata o esposta a una bocciatura». L’ex presidente si affretta però a puntualizzare che la stessa arringa sarebbe spettata anche a Matera, perché «Il nome, chi dei due, o di chiunque altro si tratti, va deciso prima visto che la partita si gioca nella stessa coalizione». In conclusione Tarallo spiega come secondo lui dovrebbe essere presentato e scelto il futuro presidente del Parco. « Il nuovo Presidente deve essere messo in condizione di conquistare simpatie e consenso da parte di tutti e non della sola parte politica di appartenenza – aggiunge, spiegando che tutto questo è per – far crescere simpatie e consenso verso il Parco che ultimamente é sceso nel gradimento dei cittadini e ha registrato un grave distacco con essi e gli stessi enti locali che non di rado hanno posto in discussione la sua esistenza o l’appartenenza ad esso».
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