Primarie Pd, è il giorno della verità. Saviano: «Non votate»

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Primarie Pd, è il giorno della verità. Saviano: «Non votate»

Partono le votazione per le primarie del partito Democratico in Campania con la consapevolezza che sono piene di rischi e di insidie. Quattro rinvii, infinite polemiche, e il sospetto di irregolarità che fanno rivivere l’incubo del 2011: con queste premesse gli elettori dovranno decidere il candidato alla elezioni regionali della Campania. Sarà una sfida a tre tra l’europarlamentare Andrea Cozzolino (Pd), il sindaco decaduto di Salerno Vincenzo De Luca (anche lui del Pd) e il socialista Marco Di Lello. Fuori, invece, Gennaro Migliore, che ha abbandonato la barca tre giorni prima dell’inizio delle votazioni. 

Le scelte
I tre candidati hanno fatto campagna elettorale fino all’ultimo minuto. A Pozzuoli ieri in mattinata e poi a Battipaglia (Salerno) Andrea Cozzolino («Domani l’Italia ci guarda, dobbiamo dare prova di responsabilità, coesione, partecipazione democratica e popolare»); a Napoli Marco Di Lello che nel corso di un flash mob ha consegnato a Palazzo Santa Lucia, sede della Giunta Regionale, un simbolico avviso di sfratto per morosità al governatore uscente Caldoro; nella «sua» Salerno Vincenzo De Luca che si è appellato alla città per quella che ha definito la «battaglia delle primarie» dicendosi espressione del territorio più che del partito.

I numeri
Si vota dalle 8 alle 21. Hanno diritto al voto tutti i cittadini maggiorenni in possesso di certificato elettorale, gli extracomunitari e i giovani tra i 16 e i 18 anni che si sono prenotati. I non iscritti ai partiti del centrosinistra saranno tenuti al versamento di 2 euro. Sono 3600 i volontari messi in campo dall’organizzazione, 606 i seggi di cui circa 200 solo tra Napoli e provincia.

L’appello dello scrittore
Ma Roberto Saviano, tramite la propria pagine Facebook, suggerisce di astenersi dalle votazioni. «Domani alle primarie Pd in Campania non andate a votare. Questo il mio consiglio. I candidati – scrive Saviano – sono espressione della politica del passato. Queste elezioni saranno determinate da voti di scambio. Pacchetti di voti sono pronti ad andare a uno o all’altro candidato in cambio di assessorati. In più saranno determinanti gli accordi con Cosentino. Le primarie Pd – conclude – avrebbero dovuto essere strumento di apertura e partecipazione, ma così non è stato (vedi il caso Liguria). Sino a quando non esisteranno leggi in grado di governarle, saranno solo scorciatoie per gruppi di potere. Non legittimiamole, non andate a votare».

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