Processo maestre di Caselle in Pittari, mostrati in aula i video: «Nessun maltrattamento»

| di
Processo maestre di Caselle in Pittari, mostrati in aula i video: «Nessun maltrattamento»
Lagonegro, il tribunale

«Non ci sono parole offensive e di minaccia né maltrattamenti, né alcun tipo violenza ai danni dei bambini della scuola elementare di Caselle in Pittari». E’ quanto sottolineano gli avvocati che assistono le maestre finite a processo ed è quanto emerge da alcuni dei filmati mostrati nell’udienza straordinaria del 13 settembre che si è svolta nell’aula Nigro del tribunale di Lagonegro nel corso del processo contro le maestre dell’Istituto comprensivo di Caselle. I filmati raccolti e trasmessi in aula sono stati registrati dalle telecamere di video sorveglianza installate dai carabinieri di Sapri nel 2014 nell’Istituto Comprensivo casellese dopo le denunce di alcune mamme.

Le immagini, secondo i legali delle maestre, non rivelerebbero maltrattamenti subiti nei confronti dei bambini. Almeno dalle porzioni visionate in aula.

Il giudice Nicola Marrone ha voluto visionare in aula i video sul caso che ha portato nel 2014 all’arresto ai domiciliari di una maestra e alla sospensione dall’insegnamento per un’altra. Il processo a carico delle quattro maestre e dell’ex dirigente della scuola elementare di Caselle in Pittari, imputati per presunti maltrattamenti sugli alunni, ha avuto inizio dopo la denuncia presentata da parte di tre mamme ai carabinieri della stazione di Sanza: i genitori lamentavano comportamenti violenti subiti dai figli ed uno stato di terrore generato in loro stessi.

Dopo mesi di indagini nel 2014 la Procura della Repubblica di Lagonegro ha chiuso il fascicolo inserendo nella lista degli indagati quattro maestre per presunti maltrattamenti e abuso dei mezzi di correzione, due delle quali precedentemente sottoposte a misure cautelari, e l’ex dirigente scolastico, Biagio Bruno, accusato di non aver adottato i necessari provvedimenti dopo le segnalazioni dei genitori. Per Anna Torre invece l’accusa venne corretta e riformulata nel solo caso di abuso dei mezzi di correzione. Solo per quest’ultima e per la Fiscina i genitori non si erano costituiti parte civile.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata