Saut senza medico e carenza di organico, è polemica: «Ospedale di Sapri dimenticato dai vertici aziendali»

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Saut senza medico e carenza di organico, è polemica: «Ospedale di Sapri dimenticato dai vertici aziendali»

Si sta facendo infuocata la polemica relativa ai disagi all’ospedale di Sapri. A denunciare è ancora una volta il direttivo territoriale di Cittadinanzattiva che ora chiede l’intervento degli organi regionali e nazionali e si appella alla Carta europea dei diritti del malato e della tutela della salute dei cittadini. «I vertici aziendali dimenticano l’ospedale Immacolata», scrivono in una nota, snocciolando numeri e questioni affontate più volte nel corso degli ultimi incontri.

Tra le problematiche emerse, Cittadinanzattiva spiega che è stata «disatteso l’attuazione del decreto 49 che prevedeva le unità semplici di Urologia e Oculistica, rispettivamente con tre e 4 posti letto». Aggiunge che sono stati «inutilizzati i 5 milioni di euro previsti dall’ex art. 20 che dovevano servire, tra l’altro, ad adeguare le strutture del Pronto Soccorso, della Radiologia, della Tanatologia, e a trasferire in locali più adeguati la Gastroenterologia; un servizio, quest’ultimo, che, – spiegano – nonostante la mole di lavoro (circa 8mila interventi annui) e la qualità delle prestazioni che richiama utenza da fuori regione, non viene ancora riconosciuto come Unità Complessa, con il necessario adeguamento di personale (presente solo il medico responsabile del Servizio, mentre ne occorrerebbero almeno altri due)».

Carenza di medici Altro problema riguarda «la carenza di organico che ha provocato la chiusura per una settimana dello stesso servizio, causando disagi, polemiche e rischi enormi». Come per esempio quello di «un paziente affetto da emorragia gastrointestinale, – riferisce Cittadinanzattiva – portato d’urgenza al Pronto soccorso di Sapri, nella nottata di giovedì scorso 10 settembre, dopo aver ricevuto alcune trasfusioni, avrebbe dovuto subire il trasferimento (venerdì mattino) al San Luca di Vallo della Lucania, per essere suturato nel pomeriggio di venerdì. Un intervento che si sarebbe potuto tranquillamente garantire a Sapri, in brevissimo tempo ed evitando i comprensibili rischi al paziente».

Casaletto Spartano Rimane ancora senza medico l’ambulanza del Saut di Casaletto Spartano. Per il comune collinare, che dista più di 20 chilometri da Sapri, e con una situazione viaria precaria, in caso di emergenze la situazione diventa drammatica. Di notte i cittadini di Casaletto e delle numerose contrade che gravitano nello stesso Comune, comprese le frazioni di Battaglia e il comune di Tortorella, «restano abbandonati al proprio destino, – tuona l’associazione –  considerata l’importanza dell’immediato intervento del medico in particolari patologie».

Incontro con il direttore sanitario Sono queste le principali questioni affrontate nel corso dell’incontro che si è svolto giovedì 17 settembre nell’ufficio del direttore sanitario dell’ospedale Immacolata di Sapri, Maria Ruocco. Presenti Mario Fortunato, coordinatore Assemblea Territoriale Sapri, Salvatore Avagliano, coordinatore Tdm, Vincenzo Lovisi, coordinatore Scuolacittadinanzattiva  e vice coordinatore Assemblea territoriale, Antonio Molinaro, responsabile amministrativo, Antonio Bonizio, delegato al congresso regionale e Giuseppe Scarfone, responsabile ufficio stampa.

«In primis, – spiega Cittadinanzattiva – è stata nuovamente portata all’attenzione del direttore sanitario l’annosa questione dell’infelice collocazione dei reparti di Pronto Soccorso e Gastroenterologia, le cui precarietà erano già state segnalate dal coordinatore nazionale del Tribunale del Malato Antonio Aceti nella visita dello scorso 3 luglio. La Dott.ssa Ruocco ha brevemente illustrato la cronistoria di questi reparti, a partire dal 2000, quando nei progetti originari della nuova rimodulazione logistica era prevalente la mera valutazione del servizio e non la più o meno adeguatezza della collocazione, rimarcando  la crescita dell’Ospedale nel corso degli anni, nonché l’importanza della presenza di tali servizi e la qualità delle loro prestazioni. Circostanze riconosciute anche dai responsabili di Cittadinanzattiva».

Cittadinanzattiva spiega poi che «per quanto riguarda, invece, l’adeguamento e la ristrutturazione di questi reparti, la dott.ssa Ruocco, sulla scorta di deliberazioni che prevedono lo stanziamento di fondi per altri presidi ospedalieri appartenenti alla stessa Asl di Salerno (come ‘Santa Maria della Speranza’ di Battipaglia, San Luca di Vallo della Lucania eccetera) ha a sua volta, in data 24 Luglio 2015, fatto richiesta di uno stanziamento (superiore al milione di euro) per la ristrutturazione e l’adeguamento presso l’ospedale di Sapri dei Reparti sopracitati. Nulla quaestio sulla validità di questa richiesta, che i responsabili di CittadinanzAttiva accolgono con soddisfazione, a patto che venga resa, finalmente,  esecutiva e che siano sbloccati i ‘famosi’ fondi meglio conosciuti come ex art. 20, stanziati a suo tempo dal Cipe per l’adeguamento dell’ospedale di Sapri: ovvero 5 milioni di euro proprio per realizzare le necessarie ristrutturazioni che permetterebbero di adeguare e meglio collocare il Pronto Soccorso, la Radiologia, la Tanatologia e una migliore sistemazione della Gastroenterologia».

Il caso del reparto chiuso Altro tema della discussione ha riguardato la chiusura del servizio di Gastroenterologia, agli inizi di settembre, perché l’unico medico del reparto, ha necessariamente dovuto fruire di una settimana di ferie. CittadinanzAttiva ha contestato il provvedimento, ritenendo inammissibile la chiusura di un Reparto, potendo configurarsi il reato d’interruzione di pubblico servizio, e ha ribadito la necessità di un secondo medico da affiancare a Marco Martorano. Il direttore Sanitario ha riferito «di non aver concesso alcun nulla osta per la dottoressa che affiancava il responsabile della Gastroenterologia (andata via perché vincitrice di concorso a tempo indeterminato presso altra sede), precisando di aver effettuato richiesta di un secondo medico in data 18 agosto 2015, ha anche assicurato che la dottoressa andata via dovrebbe essere rimpiazzata, a breve, dall’arrivo di un sostituto. E’ utile ricordare che una dottoressa a tempo indeterminato era già stata assegnata due anni fa alla Gastroenterologia, ma improvvisamente trasferita ad altra struttura della stessa Asl senza essere mai rimpiazzata definitivamente».

Alla fine il direttore sanitario ha manifestato di comprendere e ritenere legittime le richieste di CittadinanzAttiva, «tese a garantire una migliore assistenza dell’utenza,  ribadendo di aver adempiuto in prima persona a tutti gli atti necessari per realizzare tali obiettivi».L’assemblea territoriale conclude sottolineando che «pur prendendo atto degli sforzi della Dott.ssa Ruocco di migliorare l’Ospedale di Sapri, e riconoscendo che alcune cose sono state fatte – come ad esempio l’abbattimento dei tempi delle liste d’attesa, che grazie ad una nuova rimodulazione seguono adesso un regime di evasione del servizio richiesto più snello ed efficace – ribadisce la fermezza con cui questa associazione si pone nei confronti delle Istituzioni pubbliche, a garanzia e a difesa dei diritti dei cittadini». Conclude facendo nuovamente appello alla segreteria regionale e nazionale di Cittadinanzattiva, e, in particolare al coordinatore del Tdm Antonio Aceti affinché «siano intraprese le necessarie azioni, anche di natura parlamentare-governativa, senza escludere, eventualmente, la tutela legale, considerato che, oltre alla palese violazione della Carta Europea dei diritti del Malato, in alcuni casi si può configurare anche l’interruzione di pubblico servizio».

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