Il vero federalista (che non ha bisogno di essere secessionista) e il ‘Principe’ di Cirielli

| di
Il vero federalista (che non ha bisogno di essere secessionista) e il ‘Principe’ di Cirielli

Ha i suoi motivi politici Cirielli per affondare così tanto nell’argomento della nuova Regione. Per cercare, volere e ottenere risultati prefissi. Ma avranno poi, ben compreso il senso della scissione i nostri Comuni? E la differenza con il Federalismo? E che questa scissione difficilmente si farà? Il federalismo che non è la secessione è già difficile attuarlo e ci vogliono ancora sette anni perchè entri in vigore il federalismo fiscale. Come ricorda La Malfa, tanto per citare qualcuno: «Il federalismo fiscale ci costerà ancora di più» avverte. «Va cambiata la classe dirigente, soprattutto quella del Sud”.
E’ dibattuto l’argomento in questi giorni, in Italia, ma poco nel Sud, per nulla nel Cilento. Che pare voglia andare al sodo con la scissione dalla Regione Campania. Ma è un discorso, quello sul federalismo, che si impone se non si vuole confonderlo con la secessione.  Vedere accoppiata alla parola secessione, quella di ‘recessione’ è una lugubre possibilità che potrebbe nascere dall’inconsapevolezza dell’agire in tale direzione.
La voglia di 16 comuni tra il Vallo di Diano ed il Cilento che hanno chiesto il referendum per poter essere aggregati alla Regione Basilicata, la voglia di altri comuni di essere parte del Principato di Salerno, parte da un’unica frase: “Via dal napolicentrismo”.
Una frase importante, alla quale si appigliano, banalizzando forse il discorso, confondendolo forse con altro tipo di atteggiamento, che dovrebbe partire da una base popolare consapevole. Invece, per certi versi, cade in un discorso  che viene dal potere provinciale, prepotentemente (magari si deve fare così per cambiare) calato dall’alto.
Cosa significherà per il Cilento e il Vallo di Diano nello scenario della nostra condizione politica economica e sociale? A che condizioni? Con quali indirizzi e scopi? Se poi nel frattempo sulla Nuova Lucania è stata posta una croce? E’ lo stesso staff di Cirielli, nelle parole del consigliere regionale Fortunato, che della Nuova Lucania dice: “ non ha senso, non vogliamo altre province, ma un’unica regione e il governatore del principato si chiamerà ‘Principe’”.

Reguzzoni, capogruppo leghista alla Camera, Sul tema della spaccatura, sostiene che «il vero federalista non ha bisogno di essere secessionista», purché ai vari enti siano dati i mezzi per affrontare le proprie competenze. Descrive il federalismo come un metodo liberale mentre: «C’è una certa classe politica al Sud che vive di assistenzialismo e di un rapporto corrotto con gli elettori».
Riassumendo il dibattito sul federalismo il pensiero è questo:
 “La classe politica lascia a desiderare, le riforme arrancano, i centri di spesa si moltiplicano, le Regioni a volte sembrano più lontane di Roma ( e non è solo la Regione Campania N.d.A). Non è che con il federalismo fiscale le tensioni, invece di sciogliersi, esploderanno fino alla lacerazione del Paese? il discorso poi, scivola sui soldi: cherchez l’argent. Anche perchè trovarlo a sufficenza per dare corpo al federalismo proposto pare compito quantomai arduo”. Figuriamoci cosa significa dare corpo ad una secessione.
A queste considerazioni ci abbiamo pensato tutti? Abbiamo immaginato altri scenari lontani dalle visioni romantiche legate alla nostra cultura e storia?
A Salerno e nel Cilento, chi decide per la secessione si appiglia e parla della riforma del titolo V della Costituzione. Altri che non la vogliono e la pensano diversamente su questo discorso tagliano corto: “Sulla secessione: è un’assurdità. C’è l’articolo 118 che pronosticava un Codice delle autonomie, un definire “chi fa che cosa”: Da lì si doveva poi originare un sistema fiscale, e non viceversa. Bisognava partire dalle funzioni. Traduzione: si è messo il carro davanti ai buoi”. Traduzione: siamo alle solite, purtroppo. C’è ancora bisogno di fare parallelismi e di ricordarci come una magnifica L. 180, la perfetta legge Basaglia, si può dire fallita perché il mondo reale è differente da quello teorico?

 

 

Consigliati per te

©Riproduzione riservata