Quattro anni di restrizioni ma la condanna è solo per un mese, succede a Sapri

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Quattro anni di restrizioni ma la condanna è solo per un mese, succede a Sapri

Non ne poteva più. Per lei era una violenza e per quello lo aveva denunciato. Per il giudice del tribunale di Lagonegro, Vincenzo Saladino, era un’ingiuria e per quello lo ha condannato. A pagare, con un mese e 10 giorni di reclusione e con un risarcimento da mille e 800 euro, più le spese processuali, è un 32enne del golfo di Policastro. Secondo quanto denunciato dalla donna, l’uomo in più occasioni l’avrebbe presa a calci e pugni fino a minacciarla di fargliela pagare. A giugno 2010 la giovane aveva sporto denuncia ai carabinieri, ma mercoledì il tribunale di Lagonegro ha condannato il giovane per il reato di ingiuria, e lo ha assolto dai reati di atti persecutori e lesioni perché «il fatto non sussiste». 

La disavventura della donna comincia nel 2010. Nella ricostruzione della donna ai carabinieri di Casaletto Spartano lui, probabilmente dopo un litigio, va a casa di lei e dopo averle urlato contro frasi offensive la prende a pugni e calci. Un mese dopo, sempre secondo quanto denunciato dalla donna, la picchia nuovamente, procurandole lesioni guaribili in 5 giorni. L’uomo la raggiunge anche sul posto di lavoro, cercando di colpirla. E davanti ad altre persone, in diverse occasioni, le avrebbe dato della poco di buono, fino a dirle che prima o poi gliel’avrebbe fatta pagare. Situazione, questa, che avrebbe spinto la donna, spaventata e in ansia per la propria incolumità, a sporgere denuncia. Dopo cinque anni la sentenza. L’uomo, difeso dall’avvocato Franco Maldonato, ora dovrà scontare un mese e 10 giorni di reclusione per il reato di ingiuria. Il tribunale ha escluso il reato di stalking – spiega il legale – dopo che per quattro anni è stato oggetto di misura cautelare.

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