Questione collinetta e chiesa San Vito: interviene il gruppo di minoranza di Capaccio Paestum
| di Antonio Vuolo
«Le parole pronunciate ieri dal Parroco della Chiesa di San Vito impongono di soffermarci seriamente e sinceramente sullo stato di conservazione della Chiesa di San Vito al fine di evitare che quella che è una evidente incuria manutentiva del tetto possa essere una triste strumentalizzazione per sollecitare l’attuazione del tanto discusso procedimento di irreversibile trasformazione urbanistica, edilizia e paesaggistica del simbolo del Villaggio: la Collinetta del Borgo di Capaccio Scalo.» Lo affermano in una nota i consiglieri del gruppo di minoranza di Capaccio Paestum Simona Corradino, Marianna Ruggiero, Mimmo De Riso, Luigi Delli Priscoli.
«Il racconto del Parroco – si legge ancora – è infatti parziale e cela i peccati originali del progetto di demolizione e ricostruzione con un enorme aumento dei volumi del Centro Parrocchiale di San Vito che sono la donazione a titolo gratuito del terreno adiacente di proprietà del comune e la non condivisione con l’intera comunità di quello che sarà lo stravolgimento urbanistico e sociale dei luoghi.»
«Per stessa ammissione del Parroco – dice il gruppo di minoranza – il tetto ha da tempo problemi di perdite e allora ci chiediamo perché non è intervenuto prima con una semplice manutenzione ordinaria invece di far degenerare la situazione tanto da richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco? Perché puntare il dito contro i cittadini che hanno voluto vederci chiaro? Perché fomentare un contrasto sociale che, soprattutto nel segno della cristianità, poteva e doveva passare per il sano confronto dei cittadini?»
«L’opposizione, che oggi siede in Consiglio Comunale e che ha la responsabilità di dare voce e presenza istituzionale ai tanti cittadini che non si riconoscono nelle scelte politiche del passato, – affermano – è e sarà sempre dalla parte di chi ha avuto ed avrà il coraggio di dissentire e di difendere gli interessi generali della comunità, cosa che avrebbe dovuto fare anche la passata amministrazione e che auspichiamo voglia fare la presente amministrazione come segno tangibile di vera discontinuità.»
«Ai cittadini di Capaccio Scalo – continua la nota – è stata già “scippata” l’area verde di Via Nassirya; l’area adiacente alle scuole medie per la costruzione della mensa scolastica che nessuno vuole e che sarà inutile; lo smisurato volume dell’ex cinema Myriam con la notevole perdita di parcheggi ad uso pubblico; ora è la volta della “Collinetta”. Altro che transizione ecologica annunciata dalla neo amministrazione Paolino! La “Collinetta” di Capaccio Scalo, con i progetti approvati dalla passata amministrazione, resterà solo un ricordo. Infatti, dal lato interessato all’ampliamento del Centro Parrocchiale scompariranno giostre e ampi spazi verdi dove i nostri figli e nipoti oggi trovano respiro dal lato di Viale della Repubblica il progetto di riqualificazione vedrà letteralmente sventrata la Collinetta per lasciare posto a marciapiedi di 6 metri.»
«Ora, ci chiediamo, chi ha redatto i progetti e chi ha dato le autorizzazioni ha dimenticato che la Collinetta ricade in una zona A2 di forte interesse storico artistico? Ha dimenticato il valore sociale che essa ha? Vive a Capaccio Paestum o no? A quanti scempi ambientali dovremo ancora assistere su questo nostro già martoriato territorio? – sono le domande che pongono – Inoltre, particolare da non trascurare, ancora una volta l’ex amministrazione Alfieri ha fatto “abuso” dello strumento delle varianti urbanistiche puntuali a cui noi ci opporremo sempre quando l’interesse da perseguire non è certo quello pubblico ma quello “particolare” ammantato da asserite e false esigenze collettive. I fedeli che sentono l’esigenza di spazi di culto maggiori meritano, però, una risposta che non sia una “chiamata alle armi”!»
«Chiediamo alla Curia di Vallo della Lucania rappresentata dal Monsignor Vincenzo Calvosa – scrivono – di rivedere il progetto volendo accogliere questi suggerimenti: manutenzione straordinaria del Centro Parrocchiale San Vito senza aumento di volumi, salvo l’eventuale necessità di costruire modesti spazi per i servizi igienici; demolizione dell’attuale oratorio e ricostruzione di una struttura moderna da adibire a spazi per le attività in genere. All’attuale amministrazione comunale, invece, chiediamo di ritirare in autotutela gli atti che hanno disposto l’illegittima donazione del suolo comunale e la connessa variante urbanistica e di acquisire al patrimonio comunale gli spazi commerciali del Cineteatro Myriam mettendoli a disposizione delle Associazioni di Capaccio Paestum e della collettività per iniziative sociali, culturali e religiose tra le quali potrebbero rientrare anche quelle della Parrocchia di San Vito.»
«Chiediamo, inoltre, che venga ritirato e rivisitato il progetto di riqualificazione di Viale della Repubblica perché la transizione ecologica non può essere utilizzata solo come vessillo a giustificazione di scelte politiche. In questo modo saranno rispettate le esigenze di tutti i nostri concittadini, fedeli e laici, adulti e bambini. Questa opposizione – concludono i consiglieri – farà tutto ciò che è nel potere del mandato elettorale ed anche oltre perché non seguiremo mai le logiche del cemento a discapito della storia e dell’ambiente, di quel “Creato” tanto caro al Patrono nazionale, e non avalleremo mai azioni amministrative che non salvaguardino gli interessi dell’intera comunità.»
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