Rimborsi ai consiglieri regionali, chiesti 8 rinvii a giudizio. Pica: «Io estraneo ai fatti»

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Rimborsi ai consiglieri regionali, chiesti 8 rinvii a giudizio. Pica: «Io estraneo ai fatti»

Otto richieste di rinvio a giudizio nell’inchiesta su presunte irregolarità nell’erogazione dei rimborsi ai consiglieri regionali della Campania. Secondo la Procura di Napoli, i rimborsi non corrisponderebbero ad alcune spese documentate. E tra le attività, in molti casi ci sarebbe ben poco di istituzionale. Libri scolastici, articoli per la casa, prodotti per l’igiene della persona, occhiali da vista, sigarette e articoli da regalo, accessori per motocicli e farmaci, conti di bar e dei ristoranti. «Il mio inserimento all’interno dell’inchista alle spese ingiustificate da parte dei consiglieri regionali campani è una notizia priva di fondamento», ha commentato Donato Pica, consigliere regionale del Pd, in riferimento ad alcune notizie apparse su alcuni organi di stampa nei giorni scorsi e che lo vedrebbero coinvolto nella vicenda. Pica ha sottolineato la sua estraneità ai fatti. «Così come per altri consiglieri, fu richiesta l’archiviazione a novembre 2014. Tale archiviazione – chiarisce – con conseguente stralcio dall’inchiesta generale è stata ufficializzata con relativo decreto di archiviazione con proscioglimento in istruttoria depositato nella cancelleria del tribunale di Napoli il 3 febbraio 2015. Nell’archiviazione – aggiunge Pica – è stato evidenziato come, a fronte dei contributi percepiti, risulta di aver giustificato mediante esibizione dei documenti contabili di data certa il pagamento di alcune spese». E conclude: «Ogni spesa è stata ampiamente giustificata e ritenuta coerente con le finalità previste dalla normativa vigente».

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