Rinaldi: «La politica non è un business», l’intervista al segretario dei Gd di Vallo della Lucania

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Rinaldi: «La politica non è un business», l’intervista al segretario dei Gd di Vallo della Lucania

Dopo l’affondo di pochi giorni fa da parte dei Giovani democratici di Vallo della Lucania all’amministrazione Aloia, abbiamo incontrato Andrea Rinaldi, segretario Gd, per fare un punto della situazione e chiarire la linea che la sezione giovanile del Partito democratico intende intraprendere nel prossimo futuro. 

D. Nel vostro comunicato parlate di un ‘modello politico clientelare’, è un accusa forte, su cosa si basa? 
R. Più che un’accusa la consideriamo una presa di coscienza. Purtroppo non è una novità, poiché già da molti anni la politica vallese si basa su questo modello clientelare. Vi è la concezione che per fare politica basta offrire posti di lavoro di 3 ore al giorno o promettere favori agli elettori. Ma per fare politica c’è bisogno di idee , di progetti concreti e di credibilità. Vedo di continuo, soprattutto a Vallo, politici pronti a salire sul carro dei vincitori disposti a rinnegare tutte le loro idee pur di ottenere qualcosa e questo mi fa riflettere. Non me la prendo con coloro che vendono il loro voto in cambio di un posto di lavoro, perché mettendomi nei panni di tutti quei padri di famiglia che devono portare il pane a casa, posso solo capirli. Però provo ribrezzo per quei politici che giocano con la dignità di queste persone. A Vallo la politica non deve essere considerata un business, la politica è una cosa seria. Lo stesso cittadino deve però maturare la consapevolezza, che il suo voto non è un oggetto da barattare, ma è un diritto. Se ogni cittadino rivendicasse la propria libertà individuale di voto, Vallo sarebbe un paese migliore. Basta ai privilegi di pochi, ci vuole più equità sociale. 

D. Vallo è un paese vecchio per vecchi, questo è il messaggio che sembrate lanciare, state lavorando a qualche progetto per uscire da questa ‘fase di stagnazione’? 
Personalmente ho ribadito già numerose volte che Vallo non offre nulla ai giovani. Secondo me per rifondare un paese è fondamentale partire dai giovani e mettere al centro del progetto amministrativo le loro idee. Questo a Vallo non avviene. Da studente, e soprattutto da ragazzo vallese, guardandomi intorno, non mi sento valorizzato. In questa città mancano luoghi di aggregazione per i giovani, mancano luoghi dove far maturare le idee e dare libero sfogo alla creatività, mancano luoghi e occasioni per confrontarsi. Se non si offre ai ragazzi tutto questo, cose  che ritengo fondamentali per la nostra crescita socio-culturale, credo che sia chiaro che quest’amministrazione ha fallito per quanto riguarda le politiche giovanili, e non solo. Noi partiamo con il fare presente questa problematica all’amministrazione. Riguardo i nostri progetti, stiamo cercando di capire le vere esigenze dei ragazzi per proporre qualcosa di concreto. 

D. Qual è la vostra prospettiva per la città di Vallo e per il territorio? 
R. Quando penso alle potenzialità di Vallo e del Cilento in generale, e poi mi guardo intorno, capisco che qualcosa non va. Più passa il tempo e più il Cilento viene isolato e depotenziato da una politica scellerata, di fronte a tutto ciò dobbiamo assolutamente agire. Le idee per una città migliore sono tante. Noi vogliamo una Vallo che sia il nuovo centro del Cilento, una smart-city, che investa sulla green economy e che dia
spazio ai giovani. Vogliamo una Vallo che sia realmente un punto di riferimento culturale per gli studenti. Vogliamo un paese che valorizzi le qualità di ognuno di noi. Quando diciamo che Vallo non è un paese per giovani, non lo facciamo per attirare l’attenzione, ma lo facciamo per far capire a chi ci sta amministrando, che c’è bisogno di agire, prima che sia troppo tardi. 

D. La vostra posizione nei confronti dell’amministrazione? 
R. La nostra posizione è chiara. Riteniamo che quest’amministrazione non venga incontro ai bisogni dei cittadini, e in particolar modo dei giovani. Non vi è coerenza politica. La maggior parte del loro programma elettorale, dopo aver vinto le elezioni, non è stato rispettato. Questo non deve accadere, perché facendo in questo modo si prendono in giro quegli elettori che credevano in un determinato progetto politico. E mi permetto di dire, a titolo personale, che l’aumento della loro indennità, nonostante continuino a negarlo, è stata una mancanza di rispetto verso quei cittadini in difficoltà. Da amministratore, bisogna cercare di aiutare i più deboli e non pensare ai propri tornaconti personali.

D. Appoggiate le linee politiche che il circolo del Pd di vallo sta dettando? 
R. Il Pd  di Vallo ha proposto un progetto politico ambizioso, mettendo in campo persone capaci. Possiamo solo condividere le parole del segretario il quale dice che c’è bisogno di mettere fine a questo ciclo politico, azzerando tutto. Sosterremo il circolo, con le nostre idee e con la nostra militanza. Come il Pd a livello nazionale si è preso la responsabilità di cambiare il paese, il Pd di Vallo deve prendersi la responsabilità di cambiare Vallo, e siamo fiduciosi sul fatto che questo accadrà. 
La vostra è una scelta coraggiosa, quella di buttarvi in politica, siete sicuri di avere l’appoggio dei vostri coetanei, sempre più insensibili a certe tematiche? 
Riconosco che fare politica in un momento storico come questo è un rischio. La verità è che al giorno d’oggi vi è una concezione sbagliata della parola politica, soprattutto tra i giovani. Ammetto che non hanno tutti i torti, gli ultimi 20 anni, politicamente parlando e non solo, sono stati disastrosi. Però guardare al passato non serve a niente, si deve andare avanti. Noi facciamo politica perché crediamo che si possa realmente cambiare qualcosa, abbiamo deciso di metterci in gioco perché sentivamo l’esigenza di agire, di dire la nostra. Stando a guardare, non si ottiene niente, gli altri decidono per te, e  riteniamo che a questo punto, sia meglio fare politica che restare impassibili davanti alla storia che scorre. Nell’appoggio dei nostri coetanei, ad essere sincero, ho riscontrato molta indifferenza, ma anche tante risposte positive. Dobbiamo essere noi bravi nel riuscire ad interpretare le esigenze dei ragazzi, dobbiamo cercare di diventare la cassa di risonanza dei giovani, poi il consenso verrà da sé. 
 

D. Siete l’unica sezione giovanile di un partito a livello locale, avvertite il peso della responsabilità che ciò comporta? 
R. Non sentiamo nessuna responsabilità, continuiamo a lavorare con tranquillità, credendo nella forza delle nostre idee. Però il fatto  che in questa città ci sia una sola sezione giovanile, deve essere motivo di riflessione per tutti, soprattutto per la classe dirigente. La verità che il Pd è l’unico partito esistente a Vallo, ed è l’unico partito che ha messo realmente al centro del suo progetto i giovani, e noi ne siamo la prova.

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