Riordino sanità, Giordano sulle critiche su Roccadaspide: «Scelta che mi spiace, non l’ho potuta evitare»

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Riordino sanità, Giordano sulle critiche su Roccadaspide: «Scelta che mi spiace, non l’ho potuta evitare»

Numerose le polemiche sorte in questi giorni in seguito alla pubblicazione della bozza dell’atto aziendale dell’Asl Salerno sul riordino della sanità campana. Riunioni tra i sindaci, tavoli permanenti per la sanità, ricorsi e petizioni sono le armi utilizzate dai Comuni dei presidi maggiormente depotenziati dal piano ospedaliero. Previste diminuzioni dei posti letto, accorpamenti e chiusure di diversi reparti, alcuni dei quali d’eccellenza nel territorio. A farsi sentire maggiormente sono stati Sapri e Roccadaspide, che hanno mosso delle vere proprie battaglie contro l’Asl. Questa mattina, il direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Giordano, assieme al direttore sanitario, Maria Vittoria Montemurro ha fatto visita all’ospedale ‘Maria SS addolorata’ di Eboli. Presente anche il sindaco Massimo Cariello. Giordano, durante l’incontro con la stampa, ha risposto alle numerose polemiche scatenate nei scorsi giorni dai distretti ed ospedali depotenziati dall’atto aziendale. Su Roccadaspide – spiega Antonio Giordano, direttore generale Asl Salerno, intervistato ai microfoni di Radio Alfa –  ho un magone al cuore perché essendo io un esecutore d’ordine che non può modificare la programmazione regionale si è trovato a dover subire questa scelta regionale su Roccadapside. E’ una scelta che francamente mi dispiace – afferma – ma che non ho potuto evitare anche se abbiamo tentato di migliorare i livelli di erogazione di servizi alla popolazione riempiendo il contenitore di Roccadapside in una serie di altri servizi come l’ospedale di comunità un Uccp, una Hospice e una casa per la salute». 

Roccadaspide Secondo il nuovo piano ospedaliero, infatti, Roccadaspide per la sua posizione logistica è configurato come punto di accesso in deroga in zona particolarmente disagiata, dotato di 20 posti letto. Diminuiti, quindi, i posti letto da 70 a 20. Il presidio, inoltre, perderà i reparti di cardiologia, ortopedia e chirurgia.

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