Roberto Saviano all’Huffington post: «Nelle liste di De Luca c’è tutto il sistema Gomorra»

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Roberto Saviano all’Huffington post: «Nelle liste di De Luca c’è tutto il sistema Gomorra»

In un’intervista all’Huffington post Roberto Saviano ha detto che «nelle liste di De Luca c’è tutto il sistema Gomorra». Una dichiarazione che presto è stata riportata da numerose testate giornalistiche. In una fase estremamente delicata quindi delle elezioni regionali lo scrittore commenta: «Le liste di De Luca non sono affatto liste con nomi nuovi e in nessun caso trasformano il modo di fare politica –prosegue – le liste si fanno su chi è in grado di portare pacchetti di voti».

Quello che vuol lasciare intendere Saviano senza giri di parole è che «nel sud Italia il Pd non sembra avere alcuna intenzione di interrompere una tradizione oramai fin troppo consolidata. Lo scrittore mette in evidenza il lato ‘oscuro’ della politica, esponendo un sistema di convenienza basatosi su clientele in base al quale si fa affidamento alla politica per ottenere diritti. Opportunità in cambio di consenso».

Un altro tratto fondamentale dell’intervista riguarda un punto fisso per il quale Caldoro e De Luca si dichiarano guerra: la guerra per le clientele. Per questo, alle primarie, Saviano invitò i cittadini a non votare, poiché dare il proprio voto significava legittimare politici che hanno già pianificato come vincere e posizionarsi. «Nelle primarie – affermava l’autore di gomorra in un videomessaggio postato su facebook il 28 febbraio – i candidati sono espressione della politica del passato. Queste elezioni saranno determinate da voti di scambio. Pacchetti di voti sono pronti ad andare a uno o all’altro candidato in cambio di assessorati. In più saranno determinanti gli accordi con Cosentino». Mentre, nell’intervista di ieri ribatte che «bisogna necessariamente partecipare alle elezioni regionali e prenderne parte mettendo in risalto la drammaticità della situazione in Campania».

Si tirano in questione poi altrettanti nomi come quello di Enrico Maria Natale che sostiene le liste elettorali di De Luca. Natale è stato più volte accusato di essere in continuità con la famiglia Schiavone.  Gli uomini di Cosentino che puntano al centro-sinistra in opposizione a Caldoro. De Mita che dopo 5 anni abbandona Caldoro sancendo un accordo tra Udc e Pd in Campania. Infine anche Aveta, uno – spiega Saviano – che si è sempre dichiarato neo-fascista.

De Luca si limita a rispondere alle accuse dicendo: «Il governo Renzi combatte la mafia, combatte contro i poteri criminale. Mi pare – continua – che siano state fatte delle scelte di personalità del mondo della magistratura che vanno esattamente in questa direzione. Conclude poi:” La mafia vera è quella che entra nel sistema economico, nella finanza del nostro Paese. E da questo punto di vista mi pare che le scelte del governo siano state estremamente forti».

Lo stesso De Luca però, in un’intervista visibile sul giornale “Giornalettismo” pubblicata mercoledì afferma di non aver mai avuto voti di Cosentino e della camorra. Il candidato alle regionali spiega che con De Mita l’unico argomento intavolato riguarda il rinnovamento dell’istituzione regionale, il decentramento dei poteri verso i Comuni, singoli o associati, e la soluzione del problema sociale degli idraulico forestali. Mentre relazione ai cosentiani l’ex primo cittadino dichiara che non rappresentano una categoria politica; Cosentino era un il segretario regionale e non tutti quelli che stavano nel Pdl sono camorristi o delinquenti. Nel caso Aveta, De Luca afferma che non vi è alcuna presenza di fascisti, i quali non sono ammessi. Ribattendo: «Chi collabora con me accetta pienamente i valori costituzionali» Insomma, in un clima così teso e in cui sono ormai prossime le elezioni sembrano non mancare le accuse e le discolpe per chi a breve potrebbe essere il portavoce della nostra regione.

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