La protesta aumenta. Il 2 Febbraio la manifestazione a Roma: “La nebbia che avvolge questa manifestazione è fitta, anzi fittissima”

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La protesta aumenta. Il 2 Febbraio la manifestazione a Roma: “La nebbia che avvolge questa manifestazione è fitta, anzi fittissima”

Mancano pochi giorni alla manifestazione “per le incessanti catastrofi e le continue frane che hanno coinvolto il bacino Calore-Alburni e al mancato riconoscimento finanziario da parte dello stato centrale” che il 2 Febbraio si svolgerà a Roma la quale raggiungerà in corteo, da piazza dei Cinquecento, il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Intanto sul net la protesta aumenta.

Si legge in uno dei commenti sul gruppo Facebook Roscigno (Salerno): Frana, quando la natura è matrigna! dove, insieme a Roscignoli A Roma, si sta portando avanti un acceso dibattito: “Dalla presenza o meno dei consiglieri comunali di Roscigno e dei paesi limitrofi sui pullmans si capirà chi ha boicottato la manifestazione! Solo dopo la manifestazione si avrà un quadro chiaro del boicottaggio politico dei consiglieri comunali di Roscigno e, soprattutto, si capirà dandogli un volto, un nome e un cognome chi ha remato contro la manifestazione a Roma ed ha palesato (con la propria assenza) il menefreghismo reale contro i problemi delle comunità di Roscigno, degli Alburni e del Calore Salernitano che soffrono i mille problemi delle frane e delle calamità naturali che ci hanno colpito e che un Governo cieco e sordo alle sofferenze della popolazione non ci vuole riconoscere perchè ha dimenticato che esiste un SUD Italia che non vota Bossi!”.

E ancora: “La nebbia che avvolge questa manifestazione è fitta, anzi fittissima. Ho letto il fax che la provincia ha mandato a i comuni Salernitani, a tutti i comuni quasi nessuno sa della manifestazione. Cirielli e Capezzone l’altra sera erano insieme a Controne, non ho visto partecipazione, non ho visto gente che andasse da loro a chiedere cosa intendono fare per questi territori oltre a inaugurare una sede per il Principato di Salerno! Non credo che il futuro di questi territori sia assicurato dopo che si sia dichiarato lo stato di calamità, c’è sono problemi molto più seri da risolvere, a breve se i politici locali non prendono posizioni chiare ci saranno nella provincia 2500 famiglie senza lavoro, e sono le persone che si occupano della messa in sicurezza e della prevenzione delle calamità, se non si investe su questo non vi è futuro, i soldi delle calamità non sono strutturali buona parte di quei fondi finiranno nelle mani di tecnici e progettisti una piccola parte alle imprese e nulla resterà alla popolazione!”.

Ragazzi la partecipazione alla manifestazione del 2 febbraio a Roma è scarsa… I cittadini di Roscigno non hanno più fiducia nelle istituzioni, siamo stati abbandonati ad un destino che non riusciamo a controllare! Io personalmente mi sento assalita da un senso di IMPOTENZA dinanzi al disinteresse generale delle istituzioni verso Roscigno e l’intero territorio degli Alburni! ”Non abbiamo soldi per far fronte ai vostri problemi in questo momento…” questa è la frase che sento ripetermi da più di due mesi… Da soli e sottolineo DA SOLI stiamo cercando di vivere ancora in maniera dignitosa…”.

Dal verbale del tavolo tecnico del 30 Dicembre 2010 riunitosi a Vallo Della Lucania e successivamente a Roscigno il 3 Gennaio 2011 si può leggere che “il centro abitato di Roscigno risulta a rischio molto elevato potenziale”, come riportato anche nella delibera di giunta del 5 Gennaio.

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