In mille pronti a disertare lo stadio. I tifosi: “No al piano «Salerno Calcio»”

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In mille pronti a disertare lo stadio. I tifosi: “No al piano «Salerno Calcio»”

Come se non bastassero i problemi, la vecchia società, che ha portato al fallimento e alla cancellazione della Salernitana 1919, è anche la causa di una profonda ferita in seno alla tifoseria salernitana che nessuno sembra valutare adeguatamente. Eppure i segnali ci sono e sono inequivocabili. Per chi quella curva l’ha frequentata per anni, per chi ha seguito i colori granata macinando chilometri su e giù per l’Italia, portando decine di migliaia di ultras in città ostili, facile capire come molti capi storici del tifo granata siano ad un passo dall’abbandono definitivo dello stadio. Ad oggi— con comunicati stampa, forum, pagine di Facebook e manifesti attaccati in strada — i gruppi che hanno già annunciato che non seguiranno la neonata Salerno Calcio di Lotito e Mezzaroma sono il Wild Group, Blocco 88 East Side, gli ex Plaitano e Granata South Force e molti altri ancora, in totale si parla di una cifra vicina alle mille unità. Il motivo è uno solo. La squadra che rappresenterà la città di Salerno nel prossimo torneo di D non si chiama Salernitana, non ha il cavalluccio come simbolo e non ha nemmeno la maglia granata. Insomma è un’altra cosa.

Sono proprio i Wild Group che in un comunicato stampa fanno capire il perché tanti ultras abbandoneranno lo stadio Arechi: Nessuna squadra può identificarsi con la Salernitana Sport, già Unione Sportiva Salernitana, finché non avrà acquisito la titolarità dei suoi beni immateriali: denominazione sociale, simbolo, colori sociali, diritto all’identità sportiva . N e l l a stagione 2011/2012, la Salernitana non disputerà alcun campionato di calcio. Pertanto, in linea con le posizioni assunte sin dal 2005 ed in attesa del ritorno in campo dell’unica Salernitana, non sosterremo nessun’altra squadra di Salerno. Ci auguriamo vivamente che la proprietà del neocostituito sodalizio denominato Salerno Calcio, cui rendiamo il merito di non essersi illegittimamente appropriata dei segni distintivi di altre squadre, consideri prioritario l’obiettivo di riportare in campo la Salernitana e si adoperi con il massimo impegno affinché ciò possa accadere nel più breve tempo possibile».

Sulla pagina Facebook di Ciccio Rocco, leader storico dei Gsf, in molti hanno lasciato commenti, ribadendo che la Salerno Calcio non rappresenta i tifosi salernitani; la stessa cosa accade sulla pagina della Granata South Force. Per non parlare dei manifesti — apparsi anche sotto il colonnato di Palazzo di Città— nei quali gruppi di ultras chiedono innanzitutto l’acquisto del nome e del simbolo come condizione unica per tornare allo stadio. «L’acquisto di nome, simbolo e colori sociali— si legge nelmanifesto — è la conditio sine qua non per il sostegno della tifoseria verso la nascente società calcistica Salerno Calcio. Fino a quel momento questa nuova società non può dirsi erede della Salernitana a cui tutti noi siamo legati. Certi della vostra comprensione, aspetteremo l’evolversi degli eventi» . Intanto in città è iniziata una vera e propria corsa alle «reliquie granata».

Così come accaduto in altre circostanze storiche (vedi la dissoluzione dell’Unione Sovietica), tutti sono a caccia di souvenir come magliette, adesivi, foto, bandiere, gagliardetti e sciarpette ancora in vendita negli storici negozi dedicati alla Salernitana, una vera e propria mania che sta approdando anche su internet dove simili oggetti «amarcord» sono già quotati nelle aste di Ebay.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno

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