Dopo il primo incendio, il sindaco punta il dito sul mercato degli asparagi selvatici

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Dopo il primo incendio, il sindaco punta il dito sul mercato degli asparagi selvatici

Sarebbero gli asparagi selvatici a far appiccare il fuoco ai piromani. Visto il loro alto costo di mercato, i piromani-raccoglitori appiccherebbero il fuoco per incrementare la crescita di questa prelibatezza. Il primo cittadino di San Mauro Cilento lancia una proposta, avviarne la coltivazione in modo da far abbassare i prezzi di mercato ed in questo modo far perdere interesse per il "business". Le fiamme sono partite dal bordo strada, lungo la provinciale 267, in località Mezzatorre all’incirca alle 9,00  ma il tempestivo intervento delle squadre della comunità montana in sinergia con il comune hanno evitato che si propagassero verso le abitazioni limitando i danni, in una zona già colpita negli anni scorsi da grossi incendi. "È il primo assalto della stagione e temiamo purtroppo che non sarà il solo", dice il primo cittadino Peppino Cilento, che, da presidente di una cooperativa agricola tra le più grandi del Cilento, ha un’idea precisa sui frequenti roghi che aggrediscono la costa e l’entroterra cilentano. «Una volta – spiega – la fonte degli incendi erano i pastori, ma oggi c’è il concreto sospetto che dietro possa esserci il business degli asparagi selvatici. Come è noto, infatti, nascono in abbondanza sulla terra percorsa dal fuoco, che è ricca di minerali, e sono venduti a peso d’oro. Non credo che i mozziconi gettati accidentalmente possano essere l’innesco. Di questi tempi, tra l’altro, l’erba è ancora verde e non prende fuoco così facilmente». L’idea del sindaco-imprenditore è quello di scoraggiare, alla base, il presunto business dei piromani rendendolo non più competitivo. "Se coltivassimo gli asparagi selvatici, penso che vedremmo ridurre i roghi – prosegue Cilento – La qualità e il gusto del prodotto coltivato è equivalente a quello selvatico. Lo ha dimostrato l’Istituto di frutticoltura di Pontecagnano, con le ricerche condotte dalla docente Rosa Pepe. Una maggiore offerta presente sul mercato farebbe inoltre calare il prezzo, per cui il business diventerebbe improduttivo".

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