Sapri, il Comitato incontra il sindaco: focus su punto nascita

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Sapri, il Comitato incontra il sindaco: focus su punto nascita

Ieri si è svolto un incontro tra il Comitato di Lotta per l’Ospedale di Sapri e il sindaco Antonio Gentile, in qualità di presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto Sanitario DS-71 dell’ASL Salerno. Un momento di dialogo diretto, nato dalla volontà di dare seguito alla manifestazione dello scorso 5 maggio e di avviare un confronto serio sul futuro del presidio ospedaliero dell’Immacolata.

Durante l’incontro, svoltosi in un clima di apertura e collaborazione, il Comitato ha presentato un Documento di Sintesi, frutto del lavoro svolto negli ultimi mesi. Il testo raccoglie le principali criticità e propone interventi concreti per migliorare l’offerta sanitaria sul territorio.

Quattro i punti principali affrontati:

Attuazione del Piano Aziendale ASL Salerno, approvato nel settembre 2024, con la richiesta di monitorarne l’effettiva realizzazione; Blocco dei fondi stanziati, con l’obiettivo di chiarire le ragioni dei ritardi e individuare le soluzioni per sbloccare i finanziamenti destinati all’ospedale; Assunzioni di personale medico, indispensabili per garantire continuità ed efficienza nei reparti; Creazione di un tavolo tecnico permanente, per seguire passo dopo passo l’evoluzione della situazione e promuovere una gestione partecipata delle criticità.

Il Comitato ha sottolineato l’importanza di passare dalle parole ai fatti e ha ribadito la necessità di azioni concrete da parte delle istituzioni. L’obiettivo è chiaro: tutelare e potenziare l’ospedale di Sapri, garantendo servizi sanitari di qualità e accessibili per tutti i cittadini del comprensorio.

Il sindaco Gentile, da parte sua, ha espresso disponibilità al confronto e si è detto pronto a farsi portavoce delle istanze emerse nel dialogo con il Comitato, coinvolgendo anche il Direttore Generale dell’ASL.

«La salute non può attendere – ha affermato il Comitato – e la difesa del nostro ospedale passa attraverso un’alleanza tra cittadini, istituzioni e operatori. Solo insieme possiamo evitare il depotenziamento dei servizi e restituire dignità al diritto alla cura.»

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