Sapri, ospedale e alta velocità: comitati di lotta «pronti alla battaglia»

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Sapri, ospedale e alta velocità: comitati di lotta «pronti alla battaglia»

“Saremo pronti alla nostra battaglia. Non faremo mai un passo indietro sulle problematiche attinenti all’Alta Velocità e alla Sanità”. Queste le parole dichiarate all’unisono nel pomeriggio di ieri presso l’aula consiliare del Comune di Sapri da Vittorio Napolitano, presidente del Comitato di Lotta di Sapri per L’Alta Velocità e Luciano De Geronimo, presidente del Comitato di Lotta per l’ospedale “Immacolata” di Sapri. L’unico obiettivo, più volte evidenziato nel corso del dibattito, è quello di tutelare i diritti di tutti i cittadini dell’intero comprensorio. Ma non solo. Dall’importante confronto è emerso anche che sarà necessario evitare che il progetto per la realizzazione dell’ infrastruttura dell’Alta Velocità possa arrecare un danno ancora una volta alle popolazione del Mezzogiorno.

“Il Cilento deve rivendicare la sua posizione – hanno successivamente aggiunto – Non consentiremo a nessuno di calpestare i nostri diritti, soprattutto quello alla salute costituzionalmente garantito”. A scatenare una dura polemica inoltre sono state le ultime dichiarazioni espresse dall’amministratore delegato di RFI Vera Fiorani che ha palesemente affermato che l’alta Velocità non passerà per Sapri e non percorrerà la linea Tirrenica. “Bisognerà scendere in piazza – ha affermato nel suo intervento Franco Maldonato, direttore del Polo museale di San Giovanni a Piro – avendo cura di formulare osservazioni specifiche sulla situazione ospedaliera e ferroviaria. Il progetto dell’Alta Velocità così come pensato da RFI è immondo e non ha ragione di esistere. Il percorso interno non è affatto funzionale alla rivitalizzazione economica del Mezzogiorno”.

Idee quest’ultime condivise dai molti cittadini che hanno preso parte all’assemblea. “Bisogna scendere in piazza con convinzione – ha aggiunto Il capogruppo di SapriDemocratica Giuseppe del Medico – perché stiamo chiedendo la tutela dei nostri diritti. L’assenza però oggi di parte della politica è davvero avvilente”.

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