La primavera porta in regalo una sorgente di acqua sulfurea

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La primavera porta in regalo una sorgente di acqua sulfurea

E’ arrivata la primavera per farci capire quanto la natura possa essere generosa in questa vallata: essa ha voluto regalare una sorgente di acqua sulfurea a Sassano. Proprio in un territorio dove un gran numero di persone crede che chi specula sui terreni o inquina il suolo con i rifiuti tossici sia una persona per bene, la natura è stata benigna. Proprio dove chi cementifica ad alta quota, in pieno Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, è creduto un benefattore e chi difende i beni ambientali è considerato un nemico da abbattere, la natura prorompe in un getto considerevole d’acqua sulfurea, le cui caratteristiche adesso sono da analizzare e da considerare, eventualmente, per un possibile sfruttamento in campo sanitario.

La portata non è trascurabile; forse decine di litri al secondo. Questa falda acquifera è affiorata, probabilmente, a causa delle abbondanti piogge di questo inverno. La zona è da sempre ricca di acqua e già aveva generato, nel passato, sorgenti primaverili. Eppure, per quanto possa ricordare, nessuna di queste ha mai presentato una così spiccata natura sulfurea. Ma dove è scaturita la sorgente? A via Molinella, proprio all’altezza del sito di trasferenza del Comune di Sassano. Un sito sfortunato, da un lato, fortunato oggi. Inizialmente adibito a macello comunale, sembra anche attrezzato per tale scopo, oggi abbandonato e destinato, come era avvenuto anche a Sala Consilina, a immondezzaio. Una leggenda metropolitana (quanto vera?) vuole che dei ladri, nottetempo, abbiano trafugato le attrezzature rimaste incustodite per anni in quelle strutture, servite solo, evidentemente, perché venissero erogati finanziamenti. La sorgente è scaturita proprio nelle pertinenze di questo "macello". Una strana storia italiana, questa del "macello", che andrebbe raccontata con più dovizia di particolari, in questa terra distratta solo dal cemento che si versa sulle terre e che si crede sia segno di sviluppo e non sia, invece, la traccia del male che si può arrecare ad un comprensorio con vocazione agricola e turistica.

In questi giorni ci saranno le elezioni amministrative a Sassano. Ma la natura ha annunciato la nuova primavera con questo inaspettato regalo. Che sia un segno premonitore di cambiamenti positivi? Forse che si abbandonerà, una volta per tutte, la strada del cemento a favore della valorizzazione dei beni ambientali del luogo?

Roberto De Luca (responsabile Codacons- sede Sala Consilina)

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