Preoccupa il ritrovamento, tra la Calabria e la Campania, di navi cariche di fusti radioattivi

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Preoccupa il ritrovamento, tra la Calabria e la Campania, di navi cariche di fusti radioattivi

Navi cariche di rifiuti tossici e radioattivi affondate nel Mediterraneo dagli uomini della ‘ndrangheta. I particolari sono inquietanti. Si parla di decine di navi mercantili affondate a largo delle coste calabresi e campane. Si parla di veleni che in questi anni avrebbero contaminato in maniera devastante il mare. Il ritrovamento, sabato scorso, del Cumsky, mercantile affondato nel 1992 davanti a Cosenza ha fatto riaprire l’inchiesta "navi a perdere" del sostituto procuratore di Reggio Calabria Francesco Neri. Avviata nel 1994 per fare luce sul business criminale dell’inabissamento delle navi cariche di rifiuti chimici e radioattivi e chiusa nel 2000. Fino al ritrovamento del Cumsky.
Il presidente della regione Loiero ha espresso molta preoccupazione per la vicenda. «Abbiamo sollecitato il governo nazionale ad intervenire, senza rinvii, con provvedimenti urgenti per finanziare un piano per la bonifica di tutti i siti radioattivi» si legge in una nota emanata in serata dalla regione. L’assessore Greco ha voluto tranquillizzare la cittadinanza sui pericoli di contaminazione. «Non ci sono problemi per la balneazione – ha affermato- il carico si trova a molti chilometri dalla costa e a diverse centinaia di profondità».
Intanto la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti ha convocato per giovedì 24 settembre il procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano. Lo si apprende da una nota il presidente della Commissione Gaetano Pecorella. «Occorre – si legge nel documento – fare chiarezza una volte e per tutte sul fenomeno degli affondamenti delle cosiddette navi a perdere. Sono anni che i cittadini, le associazioni ambientaliste e i magistrati tentano di alzare il velo sui cimiteri marini di rifiuti pericolosi senza che, per ora, si abbia la dimensione dell’inquinamento prodotto da questo traffico illegale nè, a quanto risulta, che siano stati identificati i responsabili».
Intanto si atendono gli accertamenti sui bidoni ritrovati a bordo del Cumsky. Il ritrovamento tra la Calabria e la Campania di una nave carica di fusti radioattivi allarma i sindaci del Basso Cilento. Il relitto, individuato a pochi chilometri di distanza da un´altra nave affondata, la
Jolly Rosso, "la nave dei veleni", si trova a venti miglia nautiche al largo delle coste calabresi, una trentina dal golfo di Policastro. Allarma la vicinanza del luogo del rinvenimento alle coste del Cilento. Il ritrovamento andrebbe a convalidare la confessione di un collaboratore di giustizia della ‘ndrangheta che in una delle sue deposizioni aveva informato il magistrato dell’abitudine di servirsi di vecchie carrette dei mari che venivano affondate per disfasi di fusti di materiale inquinante o radioattivo.
Le amministrazioni del basso Cilento sono in allerta.
Dalle parole del pentito emerge che furono 30 le navi fatte affondare sempre lungo lo stesso tratto di costa: occorre considerare nei nostri territori si registrano sempre di più casi di tumore e mi auguro che non ci siano nessi di causalità, afferma il sindaco di Vibonati Massimo Marcheggiani.
Al momento non credo che ci sia il bisogno di fare allarmismo, ma ritengo che sia opportuno andare fino in fondo alla vicenda e pertanto scriverò immediatamente all’asse.re provinciale all’Ambiente, Giovanni Romano, e all’ass.re regionale all’Ambiente, Walter Ganapini, anche Provincia e Regione devono collaborare, come la Regione Calabria, alle indagini della Procura di Paola che hanno permesso di fare luce su un episodio che ha scosso le nostre coscienze. Occorrono ulteriori indagini specifiche".
«Siamo molto preoccupati – ha dichiarato Romano Speranza, sindaco di Centola-Palinuro – le nostre coste non sono molto distanti da quelle calabresi. E nei nostri comuni da qualche anno, inspiegabilmente, sono aumentate le morti per tumori. Servono studi specifici. Confido nel lavoro della magistratura».
«Anche a Camerota – dichiara il sindaco Domenico Bortone – c´è tanta gente che muore di tumore. Il rinvenimento di fusti radioattivi ci preoccupa ma non credo ci sia bisogno di fare allarmismo. Chiederò indagini epidemiologiche». Preoccupato anche Vito D´Agostino, sindaco di Sapri: «La notizia di questi fusti radioattivi ci impone molta prudenza. Nel mio comune non ci sono stati molti decessi per tumori ma dalle ultime notizie siamo rimasti scossi. Solleciterò controlli lungo il litorale».
Il procuratore di Paola, Bruno Giordano: «Il ritrovamento della prima nave è un notevole passo in avanti le ricerche tra Campania e Calabria continuano. In questo tratto di mare navigano numerosi pescatori, anche dell´interland napoletano. Mi rivolgo a loro per chiedere collaborazione. Chi sa parli».
"Il Cilento non può e non deve rimanere in silenzio, chiediamo che sia fatta chiarezza una volta per tutte"

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