Una rivoluzione tecnica in una card, un cip racchiude tutte le indagini sanitarie del paziente

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Una rivoluzione tecnica in una card, un cip racchiude tutte le indagini sanitarie del paziente

In un piccolo cip contenuto in una card grande quanto una carta di credito vi saranno tutte le indagini diagnostiche, risultati numerici ed immagini, relative a screening al seno.

E’ l’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno che si conferma ancora una volta  all’avanguardia. La novità è stata annunciata  dal manager Attilio Bianchi nel corso della tavola rotonda svoltasi nell’aula Scozia e che ha visto la presenza del noto oncologo Umberto Veronesi. La novità sarà introdotta a partire dal prossimo 15 dicembre. Si tratta di una sorte di cartella clinica contenuta in piccolo circuito elettronico sul quale vengono riportati risultati di analisi di laboratorio, mammografia (sia le immagini che il referto) e di tutte le altre indagini diagnostiche a cui ci si sottopone.
Ovviamente la card viene rilasciata previa autorizzazione della paziente. Si tratta di una novità di grande importanza. Infatti in questo modo i medici di qualsiasi ospedale possono avere un immediato quadro clinico della paziente che hanno di fronte.  Una novità quella della card che è piaciuta molto ad un azienda ospedaliera del Veneto che ha stretto un gemellaggio con il “Ruggi” e che presto adotterà la card.  Il manager Bianchi, ieri mattina, ha anche annuciato che entro il 2010 l’ospedale di via San Leonardo sarà dotato della Pet Tac.
E’ stato un giorno che resterà nella storia dell’ospedale di via San Leonardo, quello vissuto ieri e che ha visto la presenza dell’oncologo ed ex ministro della Salute e direttore dell’istituto europeo di oncologia Umberto Veronesi che a Salerno ha festeggiato il suo 84esimo compleanno. L’occasione è stata l’inaugurazione Breast Unit (unità di senologia) intitolata al primario oncologo dell’azienda ospedaliera Mario Primicerio scomparso nel 2004.
L’unità operativa di senologia  è situata al primo piano del nosocomio salernitano. Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nel sesso femminile perchè rappresenta circa il 25% delle diagnosi tumorali. In generale in Italia l’incidenza del tumore della mammella comincia ad avere un trend in riduzione, grazie alla diagnosi precoce, e la mortalità è in costante riduzione. Aggiungiamo un altro importante traguardo alla nostra azienda universitaria ospedaliera ha afferamto il direttore Generale Attilio Bianchi. «Con l’apertura della Breast Unit vogliamo garantire alle pazienti i trattamenti più innovativi ed un percorso condiviso di alta specializzazione in una patologia ove l’esperienza ed i contributi di esperti hanno fatto della cura del cancro della mammella una occasione per rilanciare la vita».
Dopo il taglio del nastro c’è stato un incontro nell’aula Scozia. Erano presenti oltre al manager Attilio Bianchi, il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, il presidente dell’ordine dei medici Bruno Ravera, il rettore dell’Università di Salerno Raimondo Pasquino, il senatore Alfonso Andria, il deputato Tino Iannuzzi, il vice presidente della Provincia Anna Ferrazzano, il Questore Vincenzo Roca.  A Veronesi è stata consegnata una targa ricordo.
L’ex ministro ha parlato del tumore al seno e di come nel corso degli anni si è evoluto il trattamento dello stesso. Da tecniche invasive e mutilanti si è passati a  metodologie poco invasive che invogliano anche la donna ad una maggiore prevenzione.
 Il dottor Veronesi nel prendere la parola ha affermato di aver risposto con riluttanza all’invito di Alfonso Andria a venire a Salerno, ma quando poi ha saputo che l’occasione era l’inaugurazione dell’unità di senologia e  l’intitolazione della stessa a Mario Primocerio non ha avuto più esitazioni. 
Pienamente soddisfatta la dottoressa Clementina Savastano, direttore della struttura complessa di Oncologia «Il titolo di questo incontro “L’oncologia tra umanità e scienza” racchiude tutto. Abbbiamo avuto contenuti altissimi e in quest’aula c’era un sentimento unanime. Vale la pena di continuare a lottare».

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