Si apre la mostra “Elea, la Rinascita” al Parco archeologico di Velia

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Si apre la mostra “Elea, la Rinascita” al Parco archeologico di Velia

Inaugurata ieri, al Parco archeologico di Velia, la mostra “Elea- la Rinascita”, che si articola in due specifici spazi, la Cappella Palatina e la Chiesa di Santa Maria in Portosalvo, e resterà aperta fino al 30 aprile 2024. Consentirà di ascoltare i racconti sui filosofi focesi, come Parmenide e Zenone, vedere ciò che si è trovato, grazie agli scavi iniziati negli ultimi anni e di osservare come si viveva in una casa arcaica, avvolti da una video-proiezione immersiva. 

La direttrice del Parco archeologico Tiziana D’Angelo ha accolto i numerosi ospiti e li ha poi guidati nella visita alla mostra, raccogliendo la promessa dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenuto alla manifestazione, di un prossimo finanziamento per un museo a Velia. 

Il sindaco di Ascea, Pietro D’Angiolillo, anche presidente dell’Associazione dei Comuni del Cilento Centrale, ha ricordato «quanto grande sia stato il contributo dei filosofi focesi per la formazione della cultura occidentale. Ciò giustifica l’impegno assunto dall’Associazione nel portare avanti il progetto di riconoscere il viaggio dei Focesi nel Mediterraneo come “Itinerario Culturale Europeo”». 

L’attuale mostra e il Museo di prossima costruzione a Velia, insieme a ciò che si va facendo ad Aleria, in Corsica, a l’Escala in Spagna, e a Nizza e Marsiglia, in Francia, consente di costituire una carta importante da giocare a sostegno della richiesta che si conta di avanzare al Consiglio d’Europa per l’accreditamento dell’Itinerario.

D’Angiolillo ha infatti dichiarato: «Abbiamo già sottoscritto il Gemellaggio con Focea quest’anno. Abbiamo già raccolto l’adesione degli altri Comuni europei, dove i Focesi hanno lasciato traccia e stiamo raccogliendo le firme dei Colleghi Amministratori del Cilento per formalizzare una richiesta di un apposito finanziamento regionale per portare avanti il lavoro di predisposizione del Dossier, così come vanno facendo i Comuni partner nei propri Paesi». 

«Ci sembra particolare importante sostenere il processo di consolidamento della Rete dei Direttori dei Musei e delle aree archeologiche delle diverse realtà europee coinvolte» ha dichiarato il vicesindaco di Ascea, Stefano Sansone, che ha già visitato Focea, in Turchia, e conta di visitare Aleria in ottobre, dove il sindaco, Ange-Joseph Fraticelli e il presidente dei 22 Sindaci associati, Jean Claude Franceschi, lo stanno aspettando.

«Essa si va costituendo come una “Comunità di pratica” – ha aggiunto Renato Di Gregorio, responsabile della Segreteria di AS.CO.CI. , che sta curando il progetto. – Nell’incontro tenuto il 26 giugno presso la Fondazione Alario, con tutti i rappresentanti dei Paesi europei coinvolti, si è infatti convenuto di costituire diverse Comunità di pratica, tra: le Università, le Scuole, i Centri di Ricerca, le Associazioni culturali, aiutandole  a interagire tra loro», ha aggiunto. 

Il presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri e diversi altri Amministratori cilentani sono intervenuti alla manifestazione convinti che l’archeologia, di cui è ricco il territorio, può costituire un attrattore turistico interessante, anche per le aree interne. Il programma di recupero e valorizzazione dell’intero patrimonio archeologico può inoltre completare l’opera di ricostruzione storica del rapporto tra il popolo dei Focesi, che ha cercato nuovi luoghi dove portare la propria comunità per sfuggire ai Persiani, e le popolazioni locali con cui hanno poi convissuto. 

L’opera di Nicola Femminella al riguardo si salda così egregiamente con quello portato avanti da AS.CO.CI. e assieme costituiscono un’opportunità di sviluppo interessante per il Cilento e un esempio importante per altre aree archeologiche, in Italia e in Europa. 

Già un primo ponte è stato costituito in questa occasione, a Velia, con Aquinum (area del Cassinate, in provincia di Frosinone) dove è presente un’Associazione di Comuni simile ad AS.CO.CI. e vi è un’area archeologica di 850 ettari che viene alla luce e che riguarda una città romana in cui vivevano 40 mila persone. 

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