Sequestrata una vasta area della zona PIP e del boschetto paleo-palustre in località Cappuccini
| di Roberto De LucaUna vasta area della zona PIP e del boschetto paleo-palustre in località Capuccini nel Comune di Sassano è stata posta sotto sequestro in data 20-01-2011, così come apprendiamo dai cartelli affissi e dalla recinsione con nastro effettuata dal Corpo Forestale dello Stato. La recinsione è oggi ancora integra e i cartelli ancora perfettamente visibili. Il boschetto, soffocato dall’asfalto e dal cemento delle opere di urbanizzazione della cosiddetta zona industriale del Comune di Sassano, è stato tagliato in due da una strada incompleta, che finisce in un campo. La parte posta sotto sequestro è quella interessata maggiormente da tagli selvaggi di alberi e da sversamenti di materiale di dubbia natura.
L’intervento della Magistratura, necessario e tempestivo a nostro avviso, sta ad indicare che la cultura della tutela dell’ambiente e della legalità ha ceduto il passo, forse perché ancora non si vuole dare seguito a misure di salvaguardia della vallata con l’istituzione della ZPS (Zona di Protezione Speciale) su una larga fascia del fiume Tanagro. Tale misura, peraltro, era stata già richiesta dalla Regione Campania ai comuni di Sala Consilina, Teggiano, San Rufo e Sassano, i cui rappresentanti erano stati convocati presso l’Ufficio del Settore Ecologia dell’ente regionale in data 15-12-2005. Da allora, nonostante una nostra sollecitazione del 22-09-06 per l’istituzione della ZPS, gli enti locali sono rimasti dormienti. Si comprendono (certamente!) ma non si condividono per nulla le logiche di questi sonni amministrativi.
Per quanto riguarda il boschetto paleo-palustre, in particolare, è stato rilevato, da studi commissionati ad esperti dalla Comunità Montana, che esso è un sito di particolare pregio ambientale. La nostra azione è iniziata nel 2003, quando abbiamo appreso che la cartografia allegata alla Carta di Destinazione d’Uso del Territorio individuava quella zona, unica nel suo genere, sia come zona PIP, sia come sito di pregio ambientale. Questi fatti (e questa evidente contraddizione) sono testimoniati da una lettera inviata il 7 luglio 2003 da Salvatore Della Luna Maggio, rappresentante della FIPSAS, al Sindaco di Sassano pro tempore, a numerosi altri rappresentanti istituzionali e alla nostra stessa associazione per conoscenza. In questa lettera si metteva in evidenza sia il valore naturalistico della zona umida, sia la sua importanza per le specie avicole migratorie e stanziali.
Dal 2003, quindi, la nostra azione è stata in parte dedicata alla salvaguardia di quest’ultima testimonianza di vegetazione autoctona, così come essa appariva prima della bonifica del Vallo di Diano. Forse un parco didattico, in località Cappuccini a Sassano, avrebbe valorizzato il luogo e avrebbe significato, dal punto di vista ambientale, culturale ed economico, molto di più della cosiddetta zona PIP che ha diviso in due il boschetto e ne ha letteralmente soffocato un ramo (quello oggi interessato da sequestro penale) nel cemento e nei rifiuti di dubbia natura.
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