Sindaci e cittadini uniti nella protesta: «Se centro Juventus chiude parte denuncia»

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Sindaci e cittadini uniti nella protesta: «Se centro Juventus chiude parte denuncia»

«Non chiudetelo», chiedono le mamme dei giovani pazienti della struttura riabilitativa. «Siamo pronti a denunciare per interruzione di pubblico servizio se la società chiude», rispondono i sindaci del Piano di zona S9. Ma niente soluzione definitava, almeno fino all’incontro di venerdì con il commissario dell’Asl Salerno, Antonio Postiglione. L’unico spiraglio su una situazione, che così com’è stata ipotizzata, è drammatica e prevede la chiusura definitiva a partire dal 30 settembre del centro riabilitativo più importante del territorio. E’ questo l’esito finale del coordinamento dei sindaci del Piano di zona S9, convocato ieri sera nell’aula consiliare del comune di Sapri, ente capofila. La riunione serviva per chiarire aspetti e ricostruire i fatti. «Se il titolare decide di andare via sarà raggiunto da una querela – assicurano – perché non può trasferire l’attività senza comunicazione, ha sottoscritto un contratto, il Piano di zona ha pagato. – sottolinea il sindaco del comune capofila, Giuseppe Del Medico, snocciolando numeri sui pagamenti – Ha ricevuto anche delle anticipazioni sui fondi, 16 mila euro per i primi sei mesi 2015». 

Il parere delle mamme Qualche mamma spiega che i sindaci conoscevano le intenzioni del proprietario del Centro già da giugno, perché pare che la società avesse fatto trapelare di voler chiudere, senza però mai annunci o note ufficiali. Quello che però le mamme rimarcano è che non bisognava aspettare la nota formale, «si poteva chiedere spiegazione all’amministratore unico di Centro Juventus srl, Antonio Ippolito anche dopo le voci di corridoio», dicono. L’opzione però non è contemplata dai sindaci, come ribadito da Del medico nel suo lungo intervento, anche a nome dei numerosi colleghi presenti. Per loro infatti carta canta: c’è un regolare contratto, ci sono i fondi, c’è un comunicato ufficiale dell’Asl (datato gennaio 2015) in cui si dice a chiare lettere che non è stato autorizzato nessun trasferimento. 

Marcheggiani «Sono incazzato – sbotta a un certo punto Massimo Marcheggiani, sindaco di Vibonati – perché la società non ci ha palesato le sue difficoltà. Quando lo ha fatto nove mesi fa abbiamo prospettato delle soluzioni, chiedendo i registri contabili per capire se era sufficiente o meno il budget. Siamo abituati a queste battaglie. Sono incavolato ma non rassegnato». E spiega: «Fermorestando che i Comuni ed il Piano di Zona non hanno ricevuto alcuna comunicazione formale riguardo le intenzioni della proprietà, va ribadito che è stato fatto tutto ciò che era di nostra competenza. Per un territorio continuamente depredato, non possiamo assolutamente permettere che  venga privato di questo ulteriore servizio. Domani (oggi, ndr) alle 15 ci recheremo presso gli uffici dell’Istituto Juventus e cercheremo di capire le vere intenzioni della proprietà, con la chiara e ferma volontà di trovare una soluzione definitiva. Mentre venerdi 2 ottobre, ore 10.00, io e il sindaco di Sapri Giuseppe Del Medico, saremo a Salerno per discutere la questione con il Commissario straordinario dell’Asl, su espressa richiesta fatta da entrambi».

Manuel Borrelli, consigliere comunale di Vibonati, che sta già da tempo seguendo attentamente la questione e che in merito «ha informato le competenti amministrazioni regionali», come ha detto lui stesso intervenendo durante l’incontro, ha spiegato di aver incontrato i i vertici delll’Asl che si sono dimostrati disponibili a trovare una soluzione: «Il budget della società è legato al territorio, non può essere in nessun modo trasferito altrove – assicura fiducioso –  Ritengo che venerdì la riunione sarà risolutiva». Tutte le forze, comunque, dovranno essere messo in campo nei prossimi giorni, visto che la chiusura è prevista per oggi. Ma cosa dovranno raccontare le mamme ai loro bimbi? «Ogni giorno senza terapia è un passo indietro – spiega una di loro – chi ne risente sono solo i nostri figli».

La solidarietà ai lavoratori del centro, invece, arriva da Domenico Vrenna, responsabile della Camera del Lavoro Territoriale di Sapri. L’incontro, tra colpi di scena e indici puntati, ha chiarito vari aspetti. Questa volta gli amministratori presenti erano più della metà, per lo più vice e delegati di sindaci. La posta in gioco, d’altronde, è importante, ma forse non per tutti, il mantenimento del centro riabilitativo più importante del basso Cilento e quindi la salute dei cittadini. «Dobbiamo trovare unitarietà –  ha detto Giuseppe Del Medico  –  per approntare insieme il problema e tutelare la salute e i diritti dei cittadini. Questa è l’occasione giusta per dimostrarlo», e assicura anche in conclusione: «Notifichiamo subito la diffida e domani pomeriggio saremo davanti al centro Juventus, avviserò le forze dell’ordine e se nessuno aprirà le porte andremo a denunciare Ippolito per interruzione di pubblico servizio».

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