Stagione «disastrosa» per le castagne, Coldiretti: «Disastro per l’economia»

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Stagione «disastrosa» per le castagne, Coldiretti: «Disastro per l’economia»

Sarà un 2016 nero per la castanicoltura salernitana. Le previsioni della Coldiretti parlano di un crollo atteso del 95%. «E’ un disastro per l’economia salernitana – sottolinea il direttore di Coldiretti Enzo Tropiano – nel 2015 abbiamo registrato una ripresa del comparto ma la situazione è nuovamente precipitata. Sono necessari interventi immediati». Secondo i tecnici di Coldiretti, la situazione è preoccupante. Non si vedono ricci e per quei pochi che si intravedono bisogna sperare che arrivino a maturazione. Nel 2016 rispetto al 2014, quando pure ci fu un crollo della produzione di oltre l’85%, il crollo potrebbe superare il 95%. Coldiretti sollecita la conclusione delle istruttorie per le calamità 2012 e 2014 e chiede di avviare l’iter per una nuova legge regionale sulla castanicoltura.

«Chiediamo, inoltre – sottolinea Tropiano – di attivare la misura 4 del Psr 2014-20 dando priorità alle aziende castanicole negli investimenti agronomici, attivando a stretto giro anche le misure 5, 1 e 2, relative rispettivamente a ripristino del potenziale agricolo danneggiato da calamità naturali, al trasferimento di conoscenze e ai servizi di consulenza». Come misura di sostegno – spiega ancora Tropiano – è necessario prevedere una indennità per i castanicoltori per il ruolo ambientale che svolgono, grazie alla manutenzione di aree che altrimenti rischierebbero l’abbandono. Un’attività che aiuta a prevenire incendi e dissesto idrogeologico. In tal senso è utile prevedere opere di miglioramento agrario e di ingegneria naturalistica tradizionalmente realizzare nei castagneti da frutto». 

Nel salernitano sono quasi 5mila gli ettari vocati alla castanicoltura: i principali comuni sono Acerno (con quasi 700 ettari), Magliano Vetere, Roccadaspide, Stio Cilento, Sicignano degli Alburni, Calvanico, San Cipriano Picentino e Giffoni Valle Piana. Ieri, si infatti tenuto a Roccadspide un incontro tra produttori e amministratori, per definire le soluzioni che possono consentire di salvare la stagione. All’incontro hanno preso parte il presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio, il direttore Enzo Tropiano e Roberto Mazzei, esperto di castanicoltura. La Coldiretti avvierà così le pratiche per la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale del comparto castaniclo. Questo disagio viene attribuito in primo luogo al cinipide (Dryocosmus kuriphilus), questo attacca i germogli delle piante ospiti causando la formazione di galle, arrestandone la crescita vegetativa e provocando una riduzione della fruttificazione. Infestazioni gravi possono portare al deperimento della pianta. In secondo luogo, una causa secondaria potrebbe essere attribuita all’instabilità climatica che con il caldo di febbraio ha provocato la ripartenza vegetativa e con la gelata successiva la distruzione delle gemme. Per la Coldiretti la potatura senza bruciare ciò che viene tagliata, la concimazione e la manutenzione dell’assetto idrologico possono essere le prime operazione da eseguire sui castagni per una guarigione progressiva.

 

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