Oasi dell’Alento, Pasquetta, oltre 2.500 visitatori per una full immersion nella natura

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Oasi dell’Alento, Pasquetta, oltre 2.500 visitatori per una full immersion nella natura

Tantissimi i giovani ma anche le famiglie salernitane e campane che hanno optato per questa meta alternativa al mare e alla montagna, ma ricca di intrattenimenti per tutti i gusti, tra sport e relax in una full immersion nella natura. I visitatori, infatti, hanno potuto scegliere tra birdwatching, pic-nic nelle aree attrezzate, lezioni di tiro con l’arco, visite alla diga e ai cunicoli di ispezione, passeggiate in mountain bike o a piedi nel vasto parco verde animato da giochi di acqua, lungo il percorso di 7 chilometri che costeggia l’invaso o i 9 chilometri di sentieri che collegano la diga di Piano della Rocca ai 7 laghetti che raggiungono Omignano Scalo.

«La stagione turistica si è aperta nel migliore dei modi ma anche le prospettive per i prossimi mesi sono più che positive – spiega Monica Esposito, responsabile dell’area turismo dell’oasi del fiume Alento – Abbiamo un fitto calendario di visite guidate già prenotato con numerosi istituti scolastici di tutto il Mezzogiorno. Anche i visitatori della prima giornata di apertura al pubblico hanno mostrato di apprezzare i servizi di intrattenimento offerti, oltre che lo scenario mozzafiato. Del resto, a fronte della crisi economica, offriamo alle famiglie l’occasione per trascorrere una giornata di svago a contatto con la natura, a prezzi contenutissimi. Questo è possibile grazie all’entusiasmo e alla professionalità di 10 giovani laureati del territorio, che lavorano nell’area turismo dell’oasi con l’obiettivo di garantire il benessere e la soddisfazione dei visitatori, ma anche per diffondere la cultura del rispetto dell’ambiente».

L’oasi del fiume Alento si estende per circa 3mila ettari, seguendo il percorso del fiume e dei suoi affluenti. Ha il fascino di un variegato paesaggio, tra macchia mediterranea, praterie, bosco misto di latifoglie e foreste a galleria lungo le sponde del fiume, ma anche zone umide ricoperte di canneti e aree coltivate a olivo, vite, frutteti. In questo paradiso trovano rifugio alcune specie a rischio di estinzione come la lontra, la tartaruga palustre, l’occhione e la ghiandaia marina.
Il bellissimo lago si estende per 4 chilometri, mentre a valle della diga l’acqua alimenta altri 7 laghetti che formano una vasta zona umida di richiamo per gli uccelli acquatici. La si raggiunge attraverso una rete di sentieri che si possono percorrere a piedi, in bici e a cavallo. Capanni per il birdwatching, collocati in prossimità di tutti gli stagni e laghetti, consentono di osservare aironi, folaghe, martin pescatori e anatre tuffatrici che pescano nell’acqua più profonda.
La diga, realizzata in località Piano della Rocca a Prignano Cilento, è uno sbarramento in terra alto 43 metri e lungo 600. La profondità dell’invaso va invece da 20 a 45 metri. Oggi rappresenta un polo idrico di importanza strategica per i Comuni circostanti: il maestoso impianto ingloba infatti 30 milioni di metri cubi di acqua che viene utilizzata per scopi irrigui, idropotabili, industriali, idroelettrici. Questo polo tecnologico e naturalistico è una delle poche opere di ingegneria idraulica in Italia che si occupano di turismo ambientale e sostenibile.

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