Il presepe “infinito” in un piccolo angolo di cuore

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Il presepe “infinito” in un piccolo angolo di cuore

Con l’arrivo della Befana è volata via, insieme alle sue calze e alla sua scopa, la magia che ha caratterizzato le scorse festività natalizie…
Festività che, tuttavia, stentano a concludersi, stemperandosi e diradandosi nell’ultimo fine settimana di questo lungo periodo di buoni propositi e buone azioni! Tante le persone di buon cuore, che si sono prodigate per rendere speciali giornate che sono già tali nell’essenza, organizzando concerti di Natale, rappresentazioni teatrali, momenti di aggregazione e socializzazione che hanno coinvolto grandi e piccini!
Tanti i presepi che hanno addobbato le piazze del nostro Cilento… Piazze di borghi incantati, essi stessi dei piccoli presepi, ravvivati dalle voci ingenue dei bambini e illuminati dalle luci colorate che risplendono nelle case e nei cuori della gente! Tante le natività che hanno riscaldato il mio cuore: la natività tradizionale e sempre presente di casa mia, che porta il segno dell’amore della mia famiglia; la natività insolita del presepe di un caro amico, un presepe dove sorge l’alba, canta il gallo, tramonta il sole e, al calare della notte, la Madonnina canta la ninna nanna al suo Bambino; la natività classicheggiante e miniaturistica di mio zio, una sacra famiglia che trova rifugio e protezione non in una grotta ma all’ombra di un colonnato barocco; la natività dettagliata di un ospitale zio asceoto, che da anni si dedica all’allestimento di un presepe molto scenografico… Tra queste natività, non può mancare quella che ha colorato la notte della mia Epifania: il presepe realizzato a Casal Velino paese dal sig. Domenico De Marco, insegnante di pianoforte e musicista del coro della chiesa di Casal Velino marina, un amico e un sostegno per il coro “Maria Mater Ecclesiae” del Bivio di Acquavella, un uomo gentile e garbato che da anni si impegna con passione e dedizione per la crescita sociale del paese! “Abbiamo impiegato dieci giorni per costruire questo presepe”, confessa orgoglioso Domenico con sguardo emozionato, non dimenticando di fare riferimento al gruppo di giovani compaesani che lo ha aiutato nell’ impresa: “Non l’ho fatto da solo, mi hanno aiutato i ragazzi”! Entro nel locale che ospita il presepe, invitata ad osservare il dettaglio e la cura dei particolari… Rimango invece colpita dall’idea dell’infinito, parafrasando una cara amica… Un infinito che scorgo in quell’insieme di montagne e collinette che entrano l’una nell’altra, spingendosi verso un interno che sembra non aver fine e che si sfuma indistintamente nell’ombra eterna del Bambino Gesù!  E, al di là della signora che produce il sapone, del barbiere che taglia i capelli ad un cliente, del paniere che viene calato dal terrazzo di una casa, quello che seduce del presepe “casalvelinese” è la sproporzione delle dimensioni, che pone in risalto la natività, e la straordinaria idea di un infinito che Domenico è riuscito a fermare con la sua passione e dedizione! “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14a): con la dipartita della Befana facciamo in modo che non voli via, insieme alle sue calze e alla sua scopa, quella magia che ha caratterizzato le festività natalizie e che Gesù non nasca solo a Natale, ma ogni giorno nella vita e nei cuori di tutti noi!  

                         

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