Strage di Sassano, la mamma dei fratelli Femminella: «Gianni presuntuoso e menefreghista, deve pagare il massimo della pena»

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Strage di Sassano, la mamma dei fratelli Femminella: «Gianni presuntuoso e menefreghista, deve pagare il massimo della pena»

Pochi giorni fa la chiusura delle indagini con l’accusa, per Gianni Paciello, di omicidio colposo plurimo aggravato, e non volontario come era stato invece ipotizzato inizialmente. Sono passati due mesi dalla morte dei quattro giovani travolti da un Bmw a Silla di Sassano e l’incredibile storia è ancora troppo fresca nella memoria di tutti. Incancellabile per Lina, la madre dei fratelli Nicola e Giovanni Femminella, investiti e uccisi il pomeriggio del 28 settembre, insieme a Daniele e Luigi Paciello mentre erano seduti ai tavolini del bar di famiglia.  «Sono due mesi che la nostra casa è vuota, due mesi che tutte le sere guardo nella loro cameretta e vedo soltanto i loro letti vuoti»- si sfoga Lina, mamma di Giovanni e Nicola Femminella – E poi mi dicono era il loro destino. E’ Dio che li ha voluti vicino a sè. No, non è questa la realtà, perché il destino non guidava a 150 chilometri orari – dice Lina – il destino non era alla guida di quella macchina, ma eri tu ragazzo egoista e presuntuoso, che pensavi di essere grande ed importante con quell’aria da menefreghista quando ti rimproveravano per la tua guida». 

I passi salienti della lettera sono stati pubblicati in un articolo di Erminio Cioffi su Ondanews.it. «Non mi si può dire che non lo voleva fare. No. Me li ha uccisi e mai nessuno può sapere cosa si prova a trovare due figli e i loro amici schiacciati a terra. E’ un dolore indescrivibile. Ed io l’ho provato per colpa di un irresponsabile che spero paghi con il massimo della pena, perché – conclude la donna – lui alla fine vivrà la sua vita mentre a me resta solo di pregare Dio affinchè protegga e coccoli i miei figli». Le parole della donna trovano appoggio nelle proteste dei cittadini di Sassano: in tanti non vogliono che ritorni in paese, neppure per scontare i domiciliari. Il giovane infatti è in arresto in una struttura sconosciuta del Vallo di Diano. 

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