Studente morto a Punta Licosa, prescrizione per il principe Belmonte

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Studente morto a Punta Licosa, prescrizione per il principe Belmonte

Prescrizione per il principe Angelo Granito di Belmonte, condannato in primo grado ad un anno e sei mesi di reclusione per la morte di Carlo Fulvio Velardi, il ragazzo di 15 anni originario di Napoli morto a seguito di una caduta causata dal cedimento di una staccionata a Punta Licosa nell’estate del 2011. L’ha stabilito la Corte di Appello di Salerno che ha dichiarato, quindi, estinto il reato a lui contestato per intervenuta prescrizione.

Confermata, invece, dalla Corte di Appello la condanna, sempre ad un anno e sei mesi (pena sospesa per tutti) per Francesco Lo Schiavo, Anita Cataldo , Adelio Nicoletta, responsabili in diversi periodi dell’Ufficio Manutenzione del Comune di Castellabate, e Gerardo Comunale, all’epoca dei fatti responsabile della Polizia Municipale di Castellabate. Probabile, per loro, il ricorso in Cassazione.

Assolti, invece, già in primo grado i quattro dipendenti della comunità montana Alento-Monte Stella che installarono la staccionata. «Nulla potrà restituirci nostro figlio, come abbiamo sempre ribadito. Questa battaglia, però, abbiamo voluto condurla fino in fondo affinché ci sia la giusta attenzione e cura per la cosa pubblica, evitando approssimazione e cialtroneria – commenta il papà di Carlo, Roberto Velardi, rappresentato dagli avvocati Annalisa Senese e Carmela Esposito – Ci auguriamo che la tragedia del nostro Carlo non sia stata vana e serva per far aprire gli occhi a chi di dovere».

Il 22 dicembre, intanto, comincerà anche processo civile a Vallo della Lucania. La tragedia si consumò il 26 luglio del 2011 quando Carlo perse la vita a causa del cedimento di una staccionata in legno mentre passeggiava a Punta Licosa. Precipitò sugli scogli. Per lui non ci fu nulla da fare. Morì sul colpo.

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