Sversamenti ad Atena Lucana: il corto circuito tra Stato, Regione e Comune
| di Pasquale SorrentinoCirca un anno fa sette persone sono finite nei guai per sversamenti di rifiuti in un terreno nella frazione Scalo di Atena Lucana. Tra questi alcuni imprenditori di Padula e il proprietario del terreno. L’udienza davanti al giudice per l’udienza preliminare è prevista per giugno, ma nel frattempo, la burocrazia ancora una volta è andata in corto circuito. Questo perché da una parte il Comune di Atena Lucana, guidato dal sindaco Luigi Vertucci, ha chiesto delucidazioni, nell’immediatezza dell’evento, all’Arpac sull’eventuale inquinamento dei terreni.
L’Agenzia ha risposto picche al Comune perché sul caso c’è un’inchiesta. Poco tempo fa è arrivata una nota da parte del Ministero Transizione Ecologica nella quale si chiedeva al Comune di rapportare in merito alla situazione sanitaria di quei terreni. E soprattutto Il Ministero voleva sapere le iniziative e i provvedimenti assunti per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti in questione e far sapere di una eventuale insorgenza di profili di danno ambientale.
Ovviamente il Comune non ha potuto rispondere perché l’Arpac a sua volta non ha potuto fornire chiarimenti. Per questo motivo il sindaco ha anche invocato più volte, finora in modo inascoltato, udienza alla Procura di Potenza che segue il caso. Il sindaco Vertucci e i suoi amministratori hanno quindi rimarcato al Ministero di non sapere né se, né cosa, né dove e né come intervenire essendo “stati lasciati nel più assoluto isolamento da parte delle Istituzioni sovracomunali e giudiziarie sulla vicenda”.
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