Svolta omicidio Vassallo, ora gli indagati sono 4. Inquirenti: «Sindaco ha lasciato indizio»

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Svolta omicidio Vassallo, ora gli indagati sono 4. Inquirenti: «Sindaco ha lasciato indizio»

Angelo Vassallo, sindaco-pescatore di Pollica assassinato il 5 settembre del 2010, prima di morire aveva lasciato un indizio agli inquirenti che ora indagano sul suo decesso: «Ho scoperto una cosa che non avrei mai voluto scoprire». Questa frase rimbalza da anni negli ambienti investigativi del Salernitano e della Campania, ma non solo. Le indagini proseguono a trecentosessanta gradi e si espandono fino in Colombia. Fino a qualche giorno fa, infatti, l’indagato per la morte di Angelo, era uno: Bruno Humberto Damiani. Un pluripregiudicato con doppio passaporto (colombiano e italiano), conosciuto con il soprannome di Brasiliano. Damiani sarebbe implicato nell’omicidio Stellato e si sarebbe reso protagonista, diverse estati fa, di un aggressione con accoltellamento in una nota discoteca situata tra Palinuro e Marina di Camerota. E’ stato estradato dalla Colombia e ascoltato più volte dagli inquirenti. Lui si è detto sempre innocente, ma la procura e l’Antimafia non lo hanno mollato. 

Ora il suo nome non è più solo nel registro degli indagati. Insieme a lui altre tre  persone sarebbero indagate per omicidio aggravato dalle finalità mafiose. Avrebbero agito tutti in concorso tra di loro. Sui gli altri tre nomi, al momento, vige il più massimo riserbo da parte degli 007 della procura. La pista dello spaccio viene rafforzata da chi indaga. Forse è vero che Vassallo voleva fermare i carichi di droga che arrivavano al porto di Acciaroli e venivano smistati in tutto il Cilento. Forse è vero che il sindaco-pescatore aveva scoperto qualcosa di importante e aveva tentato di mettere il bastone tra le ruote a qualche malavitoso della zona. 

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