Il sindaco Rinaldi: «Poche ambulanze, potenziare i servizi nel Vallo di Diano»
di Marianna Vallone

«Sono stato ieri testimone diretto di come la rete di emergenza sanitaria e il piano ospedaliero nel e del Vallo di diano vadano immediatamente rivisti e potenziati – scrive il sindaco di Montesano – Ricordo che il problema lo avevamo con alcuni colleghi sollevato su riunioni sul tema ma la situazione è sempre la stessa». Ma cosa è successo? «Chiamo 118 per incidente grave di una signora di Montesano essendo il primo a trovarmi sul posto; velocemente arriva l’ambulanza dall’ex clinica Fischietti, centro su cui da tempo ci battiamo con colleghi di Padula per potenziarlo a Psaut; il personale sanitario soccorre la donna con competenza e chiama la centrale per chiedere dove portarla essendovi probabilmente fratture dovute all’incidente; risposta? Ospedale di Eboli perché a Polla non c’è nel fine settimana ortopedico disponibile».
«Non finisce qui: arrivano ad Eboli ed essendo la donna trasportata su barella spinale, i nostri sanitari, ripeto ottimi, devono attendere che vengano restituiti gli attrezzi sanitari propri dell’ambulanza per renderla funzionale e poter ripartire; intervento 10.20 circa rientro da Eboli intorno alle 14! Quattro ore che il Vallo di Diano ha solo ambulanza medicalizzata a Teggiano». In sintesi, dice Rinaldi, che se un cittadino di Tardiano in quelle ore avesse avuto necessità urgente, considerati il tempo di percorrenza da Teggiano a Tardiano o addirittura l’assenza se questa ultima ambulanza fosse impegnata altrove, sarebbe successo l’impensabile.
E’ proprio questo è il punto su cui sofferma l’attenzione Rinaldi. «Se dovesse succedere una pluriemergenza come e cosa faremo? Ricordo che a Tardiano eravamo riusciti ad avere una ambulanza seppur di tipo B ma l’Asl L’ha ritenuta antieconomica, nonostante locali utenze ed altro erano a carico del Comune, e l’ha chiusa… Se davvero vogliamo parlare di sanità nella Strategia delle Aree Interne dobbiamo istituire un tavolo operativo permanente tra Conferenza dei Sindaci, Asl, Regione e tutti i soggetti del settore».
Poi sulla questione del punto nascita dice: «E’ una questione che non doveva proprio “nascere”, ce lo insegna… gli organi politici preposti, competenti, al momento non funzionano e se anche funzionassero hanno una portata più ampia, organi che necessitano di rinnovamento come chiesto da diversi colleghi all’ultima riunione a Polla. A noi serve una discussione e una proposta seria e concreta a livello comprensoriale, questo è un territorio che ha bisogno di una sanità funzionante e ritengo che la rete emergenza sia fondamentale per garantire la sicurezza di chi vive, i sindaci devono proporre, chiedere interventi e a volte anche denunciare quando non hanno mezzi e competenza per agire immediatamente, come in questo caso».
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