Giovani in fuga, c’è chi resta: «Testa in rete, piede in Cilento, l’altro nel mondo»
di Marianna Vallone
E’ una provocazione quella di Giuseppe Rivello, design thinker e filmmaker originario di Caselle in Pittari. Ma forse neanche tanto. Appare come una soluzione per i tanti giovani che ogni giorno lasciano la Campania per andare a vivere e lavorare all’estero e per quelli che ci stanno pensando. Le previsioni demografiche dell’Istat sono preoccupanti e drammatiche: il dato allarmante arriva dall’Unione Europea, secondo la quale l‘Italia sarà sempre meno abitata e la popolazione restante tenderà a concentrarsi sempre di più nelle città metropolitane. Tradotto: nei territori più piccoli, specialmente al Sud, si verificherà uno spopolamento evidente. A pagarne maggiormente le conseguenze saranno appunto le regioni del Mezzogiorno. «Soltanto la Campania, per esempio, dal 1997 al 2017 ha perso a causa dell’emigrazione quasi mezzo milione di abitanti. – rivela Il Sole 24 Ore – Nelle località di provincia i numeri crescono fino a diventare enormi nei piccoli comuni con meno di 10mila abitanti: in alcune località del sud, per esempio, i residenti all’estero sono anche tre, quattro o cinque volte di più di coloro che effettivamente vivono nel proprio luogo di origine». La riflessione di Rivello Giuseppe, più noto come Jepis, fondatore di Jepis Bottega, in questi giorni è a New York, in residenza negli spazi di BACAS. Sta raccogliendo e raccontando storie di incontro tra Stati Uniti e Italia e non solo, «innovazioni sociali e culturali, persone che con il proprio piccolo e umile contributo, ogni giorno, contribuiscono a costruire un mondo migliore». Bacas è Borghi Antichi Cultura Arti e Scienze, un progetto nato nel cuore del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. L’idea di vivere con un piede nel Cilento e nel mondo e la testa in rete, può essere una soluzione, almeno per chi come Jepis nel suo territorio ha trovato, con le proprie competenze, professionalità e con non pochi sacrifici, un’alternativa alla fuga. Ecco cosa scrive Giuseppe Rivello©Riproduzione riservata