Tra avvocatura e rappresentanza sportiva: un focus sulla storia di Giuseppe Labonia
| di Redazione
La determinazione, lo studio e una passione che affonda le radici nell’infanzia: questi gli ingredienti che compongono il percorso di Giuseppe Labonia, giovane giurista appena ventiquattrenne, nato e cresciuto a Salerno, che lo scorso 7 luglio è stato individuato tra gli idonei alla prova speciale bandita dalla FIGC (e svolta il 27 giugno 2025) dell’esame di abilitazione alla professione di agente sportivo. Ma per comprendere la portata di questo risultato, occorre fare un passo indietro.
Laureatosi nel luglio 2024 in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno (con votazione di 110 e lode, plauso accademico e invito a proseguire la carriera universitaria), Giuseppe si è distinto da subito per la sua lucida capacità analitica, il rigore metodologico e una straordinaria maturità argomentativa.
Attualmente praticante avvocato abilitato al patrocinio sostitutivo presso lo Studio Legale Labonia di Salerno, Giuseppe coltiva con costanza e dedizione il proprio obiettivo principale: l’abilitazione all’esercizio della professione forense.
Ma il profilo di Giuseppe non si esaurisce nella dimensione accademica. C’è un altro motore, altrettanto potente, che muove il suo cammino: il calcio, passione che lo accompagna da sempre e che oggi si intreccia armoniosamente con il percorso professionale. L’abilitazione conseguita come agente FIGC rappresenta non solo un titolo, ma una scelta di campo ben precisa: coniugare competenze giuridiche e sensibilità sportiva per assistere atleti, tutelandone i diritti e accompagnandone lo sviluppo umano e professionale, e società sportive.
La recente abilitazione FIGC non è stata il primo banco di prova: per accedervi, Giuseppe ha, infatti, dovuto superare in precedenza la prova generale bandita dal CONI, articolata in un esame scritto, sostenuto lo scorso 17 aprile, ed un esame orale, sostenuto lo scorso 5 maggio, entrambi tenutisi nella sede istituzionale del CONI a Roma. Un percorso selettivo e impegnativo, che ha richiesto una profonda conoscenza e competenza applicativa (oltre che del diritto civile e amministrativo) della normativa sportiva nazionale e federale.
Ma dietro questo risultato c’è molto di più di un insieme di codici e norme: c’è una passione autentica per il calcio, coltivata fin dall’infanzia con dedizione e sentimento, c’è una visione chiara e strutturata del futuro, che non si limita alla rappresentanza, ma ambisce a costruire rapporti professionali fondati su fiducia, trasparenza e tutela legale consapevole, e c’è, infine, la volontà di essere un punto di riferimento, capace di comprendere le esigenze di atleti e famiglie, ma anche di dialogare alla pari con dirigenti e società.
È difficile, oggi, guardarlo negli occhi senza cogliere un certo senso di urgenza. Una tensione buona, creativa, come quella che si respira nelle fasi cruciali di una partita. Quello di Giuseppe è un progetto professionale complesso, ambizioso e fortemente etico, dove il diritto è strumento di equità e il calcio una passione che può diventare missione. Nonostante la giovane età, Giuseppe si muove con la consapevolezza di chi sa che ogni scelta giusta ha bisogno di solide fondamenta. La formazione giuridica, il rispetto delle regole, l’etica della professione e la conoscenza profonda dei meccanismi che governano il sistema calcio italiano sono oggi i suoi punti di forza. La figura dell’agente sportivo, da lui vissuta con serietà e competenza, è parte integrante di un progetto più ampio: quello di un professionista capace di restituire centralità alla figura del calciatore, non solo come atleta, ma come persona da guidare in scelte spesso complesse e decisive.
Forse è anche per questo che, nel suo modo di parlare del futuro, non c’è traccia di presunzione. Solo la consapevolezza di aver intrapreso una strada impegnativa, da percorrere passo dopo passo, con lo stesso spirito con cui si scende in campo: con disciplina, rispetto per le regole e voglia di vincere. Ma sempre nel gioco pulito. Il futuro, per Giuseppe, è tutto da scrivere. Con la penna del giurista e il cuore del tifoso.
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