Tre giovani ‘megafono’ dei piccoli borghi del Cilento: «Tornino di moda le persone perbene»

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Tre giovani ‘megafono’ dei piccoli borghi del Cilento: «Tornino di moda le persone perbene»

L’appello alla riflessione arriva con un documento. Porta la firma di Antonio D’Agosto, presidente di “Cilento Capitale”, Raffaele Lia, consigliere comunale Laurito, Francesco Carbone, consigliere comunale di Alfano. L’obiettivo è avviare un percorso di riflessione sui piccoli borghi del Cilento, sulle peculiarità che li rende unici e sulla loro forza. Lo fanno in un momento storico particolarmente delicato. Con l’avvento di questa seconda ondata di Covid il divario tra le città e i capoluoghi e i piccoli borghi cilentani sono tornati a manifestarsi con prepotenza.

Pubblichiamo il testo integralmente

Noi siamo la gente, quella che ha a cuore il senso civico, la pace e la democrazia. Siamo quella gente che quando ci sono decisioni collettive importanti, mugugna, ma alla fine si adegua. Siamo quella gente che ha deciso di non abbandonare i piccoli paesi per scongiurarne lo spopolamento, coloro che riescono a mantenere vivi affetti e relazioni vere.
Nei nostri piccoli paesi amiamo la natura, i suoi ritmi lenti e soprattutto amiamo la vita, quella fatta di piccoli gesti, di un pensiero per il vicino, cose semplici, ma dal valore umano inestimabile.

Chi vive in città alcuni rapporti sociali ed affettivi non sempre riesce a comprenderli fino in fondo, per la frenesia quotidiana. I nostri paesi, pur se estesi territorialmente ricevono le briciole dai capoluoghi, in termini di investimenti per strade, scuole e soprattutto per la sanità, però a conti fatti, anche in questo momento dobbiamo prenderne il peggio.

Nei nostri paesi non rischiamo il contagio sui mezzi pubblici, non esistono nel circuito cittadino, ma nemmeno nei collegamenti intercomunali e quelli che ci sono viaggiano con un numero di persone esiguo. Un piccolo esempio di un qualsiasi paese del Cilento, rapportato ad un paesone del napoletano:
Vallo della Lucania abitanti 8.257 densità abitativa 326,11 ab/kmq (uno dei paesi più grandi del Cilento) Piaggine abitanti 1.208 densità abitativa 19,24 ab/kmq Portici abitanti 53.724 densità abitativa 11.885,84 ab/kmq
San Giorgio a Cremano abitanti 44.512 densità abitativa 10.830,17 ab/kmq
Come si può notare una differenza c’è ed è abissale!!!

Noi siamo quei paesi che se si riescono a far vivere non hanno bisogno di sussidi, i quali, inutile girarci intorno, rappresentano ulteriore debito pubblico per le nostre e le future generazioni, noi ancora ricordiamo quello generato con il terremoto dell’80.

Il rapporto con la realtà è fondamentale, è fondamentale sapere quanto costano i generi alimentari, come funziona il commercio, come funziona la ristorazione, come si vive nei piccoli paesi, a noi, poi, piace frequentare tutti, senza distinzione di censo, muratori, meccanici, fabbri, idraulici, pastori, agricoltori, professionisti, viticoltori (non Albano, Vespa e Bastianich).

Noi dei paesi siamo fatti così, ci piacerebbe che i nostri governanti fossero lo specchio di questa società e non di quella umorale e tifosa. Noi dei piccoli paesi amiamo tramandare le tradizioni e gli insegnamenti del passato, farne tesoro e cercare di costruire un futuro migliore, come hanno fatto le generazioni di contadini che hanno dato ai propri figli un futuro migliore.
Noi dei piccoli paesi, però, oltre ad essere, dovremmo impiegare questo tempo sospeso, per riflettere e progettare il futuro, senza aspettare la solita manna dal cielo.

Noi dei piccoli paesi, vorremmo evitare le classifiche tra paesi e regioni sul numero di contagiati e malati da Covid, come se fosse un campionato di calcio, i problemi vanno risolti, non urlati. Noi dei piccoli paesi ci rivediamo nelle parole del grande Gigi Proietti: “dalle crisi non si esce con l’odio, la rabbia: quelle sono solo le conseguenze. La soluzione, invece, è l’amore, e il far tornare di moda le persone perbene”.


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