Tremano le poltrone del cda della Yele, operai: «Noi senza stipendi per giochetti politici»

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Tremano le poltrone del cda della Yele, operai: «Noi senza stipendi per giochetti politici»

«Lunedì o al massimo martedì il consiglio d’amministrazione della Yele spa potrebbe sciogliersi». Lo dichiara Ettore Casinelli, un operaio della società cilentana che si occupa della raccolta dei rifiuti in gran parte del comprensorio. «E’ un vergogna il fatto che l’impianto a Vallo Scalo resta ancora chiuso – continua Casinelli – con i rifiuti, nel Cilento, potrebbero lavorare centinaia di persone, ma per colpa della politica noi pochi lavoratori che siamo rimasti ancora abbiamo mesi e mesi di stipendi arretrati». Gli operai della Yele sono preoccupati. Al centro della vicenda c’è il cda. «Se il consiglio dovesse cambiare, il lavoro svolto finora andrebbe perso», continua Casinelli. Giuseppe Vitale, commissario liquidatore, pare voglia mandare a casa gli attuali membri del cda, compreso Marcello Amtetrano, presidente, per far nascere un nuovo consiglio di amministrazione. Secondo i lavoratori della Yele, «il nuovo cda non verrebbe formato subito e questo potrebbe causare dei blocchi finanziari in quanto le banche, mancando i vertici societari, non concederanno più credito». Tutto pare essere riconducibile a «battaglie politiche». «Perchè vogliono sciogliere il cda e non sopprimere la Yele? – si domandano i lavoratori, poi rispondono – è semplice, hanno interesse a tenersi la società che gestisce la raccolta dei rifiuti per fare nuove nomine politiche». Gli operai, durante il corso dell’inverno appena trascorso, hanno più volte scioperato e manifestato occupando, in un’occasione, anche la strada provinciale 430 che attraversa tutto il Cilento. «Non è giusto scherzare sulla vita delle persone per fare i soliti giochetti politici – concludono gli operai – serve chiarezza e trasparenza, vorremmo vivere in modo più tranquillo». «L’unico politico che ci ha sostenuto e si è interessato davvero del problema – dice Casinelli – è Simone Valiante che ha presentato un’interrogazione per cercare di sciogliere questa matassa».

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