Troppe tragedie estive in mare: «La sicurezza è fondamentale»

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Troppe tragedie estive in mare: «La sicurezza è fondamentale»

Se c’è un’emergenza che nell’estate 2023 non può passare inosservata è quella delle tragedie che si sono consumate in mare. In provincia di Salerno è stata registrata un’impennata di incidenti di barche. Alcuni, purtroppo, hanno avuto conseguenze mortali, come nel caso avvenuto al largo del fiordo di Furore dove ha perso la vita una donna di 45 anni, causata da una manovra azzardata di un conducente dell’imbarcazione. E di un giovane a Cetara a bordo di un natante finito accidentalmente in mare per poi essere tranciato dalle eliche.

Vite spezzate in pochi attimi anche per una mancata conoscenza delle regole del mare. C’è chi è a favore dell’obbligo di patente nautica anche per motorizzazioni sotto i 40 cavalli, puntando il dito contro il fatto che le barche, spesso, vengono noleggiate anche a chi di barche e di sicurezza in mare non sa nulla.

«La cultura del mare è fondamentale, la conoscenza delle norme di sicurezza sono indispensabili per chi naviga e per chi fa sport in acqua», spiega Carmen Mottola, responsabile della Scuola Nautica Paestum. «Sono assolutamente a favore perché si possa implementare una maggiore diffusione della conoscenza delle regole di navigazione e della sicurezza a mare per vivere il diporto con maggior consapevolezza e rispetto delle altre barche che navigano. Spesso gli incidenti avvengono proprio per mancanza di cultura della sicurezza in mare. I migliori naviganti sono i pescatori, hanno grande rispetto per il mare, lo vivono, ne conoscono i pericoli e le regole. Il mare, è vero, è un divertimento ma bisogna farlo con coscienza. In mare, a differenza della strada, le manovre per evitare collisioni possono essere fatte con largo anticipo. Si può prevenire anche un incidente, se ciò non accade è spesso per mancanza di conoscenza».

C’è anche un altro tema protagonista dell’estate appena trascorsa, i salvataggi in mare da parte dei bagnini. Incidenti che accadono in spiaggia anche in questo caso per scarsa conoscenza del mare. «Il lavoro dei bagnini non è semplice, sia dal punto di vista burocratico che dal punto di vista pratico. Da Agropoli a Salerno, con le mareggiate si creano delle buche all’entrata in mare che restano anche con il mare calmo. Un bravo bagnino segnala le buche e i pericoli. Il problema è che spesso non sono ascoltati dai bagnanti. Vent’anni fa, quando ho iniziato, facevamo molta educazione del mare nelle scuole, ai bambini. Il brevetto da bagnino, secondo me, dovrebbe essere quasi obbligatorio nei comuni costieri per tutti i ragazzi al compimento dei 18 anni. – conclude Mottola – Li aiuterebbe nella ricerca lavoro e nella vita, chi vive al mare lo sa».

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