Tullio De Piscopo: «Porto a Padula i colori della mia musica, da Pino Daniele a Piazzolla»

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Tullio De Piscopo: «Porto a Padula i colori della mia musica, da Pino Daniele a Piazzolla»

Sarà Padula a ospitare il concerto di uno dei batteristi più amati d’Italia. Il 25 maggio a arriva a Piazza Umberto I , in occasione dei festeggiamenti per San Michele Arcangelo, un’icona della musica italiana, Tullio De Piscopo, con lo spettacolo “I colori della musica”, un vero e proprio viaggio sonoro tra jazz, blues, tango e Napoli. Una carriera straordinaria che ha attraversato epoche e generi, restando sempre fedele a un’anima profondamente mediterranea.

Il live sarà un omaggio ai suoni che hanno segnato la sua vita e al linguaggio universale della musica.

«I colori più belli? L’azzurro, come il cuore del Napoli, l’arcobaleno dei brani di Pino Daniele, che ricorderò con le cinque magiche note di Quando, e poi Toledo, uno straordinario brano strumentale che suonai con Wayne Shorter e Alphonso Johnson», racconta De Piscopo. Ma non è tutto: nel suo spettacolo c’è spazio anche per il rosso del tango, «il rosso fuoco della musica di Astor Piazzolla, con cui ho avuto l’onore e il privilegio di collaborare».

Un momento centrale dello show sarà la sua esecuzione di Libertango, brano simbolo del tango argentino. «Io lo suono come l’ho sempre fatto, con il groove originale». Il cuore di De Piscopo resta sempre legato a Napoli. «Tutto è cominciato nei vicoli. Quando uscivano i primi registratori a cassetta, suonavo a Milano con i jazzisti, ma per capire chi ero davvero ho dovuto tornare alle mie origini. I suoni della strada, i clacson, i rumori unici di Napoli: lì ho trovato la mia personalità».

Il pensiero corre inevitabilmente a Pino Daniele, fratello musicale e compagno di mille avventure artistiche. «Pino è sempre con me, dalla mattina alla sera. Eravamo una forza incredibile, non avevamo paura di nessuno. In perfetta simbiosi, uniti dal nostro codice: la musica».

Infine, il ritorno in Campania è per lui un motivo di emozione: «Manco da un po’ da queste zone, ma ci sono stato tante volte, anche a Padula. Mi è sempre piaciuta. E poi, si mangia davvero bene».

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