Gli sfoghi di un “lupo solitario”

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Gli sfoghi di un “lupo solitario”

 

Ancora una lettera di Giuseppe Orlando che ovviamente pubblichiamo integralmente:

Egregio Direttore,
nel ringraziarla per l’attenzione con cui segue "gli sfoghi di un lupo solitario", vorrei precisarle quanto segue.
Per abitudine consolidata in anni di attività, non sento la necessità di vedere gli altri come fanno, a meno che non riconosca in loro, capacità e conoscenze cui attingere. Ad esempio molti affermano che gli aspetti negativi presenti nel Cilento sono presenti in altre realtà ben più famose: a Roma ed a Venezia i tassisti ed i commercianti usano praticare tariffe ingannevoli e fraudolente; in molti agriturismi toscani si vendono per naturali prodotti acquistati ai supermercati e così via.
Di tutto questo non me ne frega niente, al limite potrei dire che a Roma, Venezia e Firenze, per numeri e frequenze di turisti possono permettersi anche queste s..ciocchezze: io, nella mia attività commerciale mi sono sempre fatto pagare per la qualità offerta dalle strutture che dirigevo, senza timore di confronti o verifiche. Tutto questo non rientra nel mio "modus operandi", pertanto
critico chiunque lo applichi, specialmente se questo qualcuno lo fa in un territorio turisticamente in agonia quale è il Cilento.
Sul fatto che ognuno ha l’amministrazione che si merita, sfonda una porta aperta: ciò che manca è la capacità, da parte del popolo di pensare per tutti anziché pensare solo al proprio tornaconto.
Sul fatto poi che tanti operatori siano disposti ad operare in una realtà diversa, migliore per qualità di target turistico, vorrei chiederle di presentarmene qualcuno disposto REALMENTE A FARLO.
Basterebbe che costoro conoscessero  le fasi da superare per raggiungere tali obiettivi e li vedrebbe fuggire via uno ad uno: resterebbero solo le famose mosche bianche cui ho sempre fatto riferimento.
Raggiungere target medio-alti significa "investire", un verbo poco conosciuto da queste parti, perché la quasi totalità degli operatori è abituato a "spendere" solo finanziamenti e sovvenzioni chiesti anche solo per respirare.
No, mi dispiace ma non esiste una vera classe imprenditoriale: sa quanti amici ho conosciuto che mi danno del matto per voler tentare di creare un’idea di turismo controcorrente? Sa quanti hanno abbandonato dopo appena tre mesi perché non concepivano spendere per un’idea
impossibile da inculcare nel popolo cilentano?
Ed allora si lasci pregare: non esistono poi tanti operatori disposti a creare i presupposti per crescere economicamente e socialmente.
Lo sa quante strutture nel Cilento sono sull’orlo del fallimento? E’ concepibile per lei che uno dei pochi hotel sul mare di una nota località nei pressi di Camerota sia fallito?
E’ plausibile che il più famoso hotel cilentano degli anni ’80 sia oggi da tutti denigrato sui social network? E questi sono operatori che quando incontrano qualcuno, si propongono come degli "scienziati del turismo": sono solo degli inetti capaci di distruggere il seme del buon turismo e le speranze per un futuro. Il sottoscritto a costoro queste cose le ha dette in faccia senza avere alcuna
reazione semplicemente perché ho portato loro dei dati di fatto incontrovertibili. Oggi si sono buttati in politica per arrampicarsi ad un ramo ed evitare di affogare.
Forse lei li considera degli ottimi operatori, io con tutta la mia buona volontà, non posso farlo.
Promozione, programmazione ed organizzazione sono termini poco conosciuti da queste parti : da questo deriva la difficoltà di far capire la mia attività. Se sono riuscito a portare Svedesi, Norvegesi e gruppi in bassa e bassissima stagione é perché ho investito tempo e risorse economiche per farlo. Ad appoggiarmi ho trovato solo poche realtà. Attualmente sto vendendo Capodanno e Pasqua
2011: qualcuno oggi non sa neanche quando é Pasqua 2011. Purtroppo conosco molti degli operatori presenti: le posso garantire, la maggior parte dovrebbe frequentare l’asilo del turismo perché ignora l’abc della materia.
Mi creda Direttore, la situazione non migliorerà sino a quando tutti gli attori principali non "faranno sistema" ed avranno la forza di delegare a rappresentarli chi conosce le tecniche e le metodoligie di vendita. Fare gruppo é fondamentale, ma occorre farlo sul serio e non fare il Presidente di un’associazione albergatori ed andare in giro coi soldi di tutti per promuover solo la "propria"
struttura. Manca la fiducia negli altri, l’ignoranza della materia li fa sentire sempre "fregati" da chi propone un’attività nuova, vogliono sapere sempre se e quanto guadagna colui che
propone loro una certa attività di consulenza. NON VOGLIONO AVERE A CHE FARE CON PROFESSIONISTI PERCHE’ NON SANNO COSA SIA ESSERE PROFESSIONISTI E QUANTO SIA COSTATO
DIVENTARLO.
Questo quanto dovevo, non volendo dilingarmi.
Ringrazio di nuovo per le gentili riflessioni, e mi scusi la
franchezza che é mia prerogativa sempre.
Cordialmente
Giuseppe

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